Wikipedia ci insegna che il “ninja” non è altro la spia dell’antico Giappone feudale, fine conoscitore di strategie militari, skills tecniche e intelligence d’archivio. Riesce quasi facile intuire perché Matt Black e Jonathan More (in arte Coldcut), fondatori della Ninja Tune, abbiano deciso di investire l’etichetta di tale nobile (ma ambiguo) nome. Tecnici dei dubplate, strateghi della composizione musicale, e spie sonore del cut’n’paste più estremo, i corpi scelti del roster dell’etichetta di Londra hanno passato gli ultimi 25 anni a saltare di tetto in tetto, di club in club, di sound in sound, mantenendo senso d’onore e gusto propri all’ideale “nemesi” del granitico samurai. Solid Steel è la sub-label, il braccio destro del Ninja, una raccolta di sole compilation che al Crash diventa un mix-show di beats nel modo più ampio possibile. Un viaggio che pesca fra la breakbeat, l’r’n’b, il downtempo, l’IDM e la jungle lungo un quarto di secolo ormai – e non sentirlo – rappresentato egregiamente dal seminale crepuscolare Dj Food (andate ad ascoltarvi “The Crow” per capire di cosa stiamo parlando…) e dai più “giovani” sodali OM Unit e DK. Una serata per ricordare che la tradizione in musica a volte è spinta propulsiva.
Scritto da Andrea Pagano