Andrea Bocca lavora spesso con l’immaginario del design. Gioca con i meccanismi, maneggia i materiali, sperimenta quell’approccio funzionalista e si chiede dove si fa a parare lasciando che le cose siano caratterizzate soltanto da una definizione d’uso. Eccoci a “Nutville”, curata da Edoardo Monti a Riviera. La mostra riproduce un interno che pare di stare a Hollywood, o in una delle sue parodie. Tra lo spazio a vetrina e l’interno d’apparente design, se Tarantino entrasse qui dentro si sentirebbe decisamente a suo agio. Dicevamo “apparente design” perché a essere messa in discussione è proprio una certa attitude allo sguardo, al piacere dello spazio e al racconto dello stesso. Agli effetti comuni di un certo narcisismo tutto contemporaneo che si ritrova nel consumo del lusso.
Scritto da Piergiorgio Caserini