L’eccezionale debutto degli art-rockers londinesi è un album pieno di immagini surreali, ossessioni bizzarre e ricordi sensoriali. New Lon Leg è stato infatti uno dei debutti più attesi e anche di maggior successo del 2021. Rispetto ai due precedenti EP, pubblicati nel 2019 all’elegante post-punk, che resta il fulcro sul quale si erge lo stile del quartetto, si affiancano interessanti inserti psych-noise, new wave,  britpop  e addirittura alcune flebili presenze di progressive rock, il tutto amalgamato al meglio per sorreggere l’impassibile, freddo e distaccato spoken word della Shaw. L’effetto cumulativo della narrazione di Florence Shaw è inspiegabilmente meraviglioso come una poesia in movimento, insaziabile, coinvolgente, contraddittorio e talvolta selvaggiamente divertente. Rispetto alla nutrita e affermata schiera di band post-punk emerse di recente, i Dry Cleaning riescono a distinguersi non tanto per la veemenza della narrazione e la sonorità tipiche del post punk, ma per l’insieme finale tra musica e parole che risulta originale e accattivante, intensamente poetica e intriso di arguzia e malinconia. Adatti sia ad un pubblico un po’ nostalgico di un certo tipo di rock, sia per le nuove generazioni avide di chitarre.