Come potrebbe essere un museo Pier Paolo Pasolini?
Da questa domanda nasce il nuovo spettacolo di Ascanio Celestini: attraverso le testimonianze di uno storico, uno psicanalista, uno scrittore, un lettore, un criminologo, un testimone che l’ha conosciuto, l’artista romano costruisce un ipotetico museo dedicato a Pier Paolo Pasolini.
Qual è il pezzo forte del Museo Pasolini? Quale oggetto dobbiamo cercare?
Quale oggetto dovremmo impegnarci a acquisire da una collezione privata o pubblica, recuperarlo da qualche magazzino, discarica, biblioteca o ufficio degli oggetti smarriti?
Con beffarda ironia e la sua abile dialettica, Ascanio Celestini si immagina le risposte alle 5 funzioni di un museo stabilite dall’International Council of Museums: ricerca, acquisizione, conservazione, comunicazione, esposizione.
Riprendendo le parole di Vincenzo Cerami: “Se noi prendiamo tutta l’opera di Pasolini dalla prima poesia che scrisse quando aveva 7 anni fino al film Salò, l’ultima sua opera, noi avremo il ritratto della storia italiana dalla fine degli anni del fascismo fino alla metà degni anni ’70. Pasolini ci ha raccontato cosa è successo nel nostro paese in tutti questi anni”.
Scritto da LR