Ben diciassette anni fa nasceva Decadence, un movimento culturale unico nel suo genere diventato col tempo il più importante promotore della cultura BDSM in Italia e non solo. Nato dall’idea di Carlo Valentine di unire sotto lo stesso progetto più sottoculture alternative e correnti estetiche, che riguardano ambienti e generi musicali differenti, Decadence si è affermato soprattutto grazie alle sue feste che contemplano ingredienti fondamentali come il dress code, la musica e la scenografia, esposizioni d’arte, tarocchi, cartomanzia, play area e tanto altro.
L’ospite speciale del party che celebra il nuovo anniversario sarà John Duncan, statunitense di origine, ma apolide e ospite di innumerevoli stati, da più di un decennio ormai in Italia.
Tra le massime espressioni contemporanee della sound art, la ricerca di John Duncan da oltre vent’anni verifica i limiti psicofisici dell’individuo spaziando dalla performance art alle installazioni sonore e alla composizione elettroacustrica.
La sua attività inizia nella seconda metà degli anni Settanta come body artist negli Stati Uniti, dove tra il 1976 e il 1979 conduce con Paul McCarthy il programma radiofonico ‘Close Radio’. Trasferitosi in Giappone sino al 1988, poi ad Amsterdam e successivamente in Italia, Duncan ha realizzato numerosi progetti musicali ed installativi – perlopiù utilizzando come fonte sonora principale le onde corte – sempre volti a verificare il limite della percezione, sorprendendo in continuazione le aspettative dell’audience e lasciando sempre il dubbio “che qualcosa stia per cambiare, che qualche equilibrio stia per spezzarsi”: è un modo di affermare la complessità dell’esistenza, di sottolineare che non è mai possibile rifugiarsi/annullarsi in una certezza, è un modo di cercare i limiti per trarne uno slancio, una sfumatura, una ferita.
I concerti di Duncan si inseriscono all’interno di questo percorso e si basano su fortissimi contrasti di ritmi e volumi, dando vita ad un suono che riesce ad investire il corpo e l’ascolto con un impatto profondo ed incisivo.
Insieme a lui ci saranno, inoltre, la body modification di Miss Aneris da Buenos Aires, lo show bondage di Andrea Ropes, un’installazione di Antonella Turci, la fetish latex mummification di Rubberstar e i dj set di Laurapalmer, Valentine, Luca EW e Valentina Vagnoni.
Scritto da Joe Teufel