Lavorando attraverso i media, Joseph Beuys è stato un artista poliedrico tra i più influenti ed emblematici della seconda metà del Novecento e tra i pochi realmente capaci di far coincidere arte e vita. Beuys considerava l’arte la cura ai mali della società: una forza positiva e curativa in grado di risvegliare la creatività individuale, attivare la consapevolezza politica e stimolare il cambiamento sociale. La sua poetica e pratica artistica hanno anticipato temi e riflessioni che, molti anni dopo, si dimostrano più che mai attuali: il rapporto tra essere umano e natura, pace, arte intesa come impegno sociale e ricerca spirituale.
In coincidenza con la 59esima Biennale d’Arte e con il centenario dalla nascita dell’artista tedesco, Palazzo Cini riapre al pubblico proprio per ospitare una mostra dossier a lui dedicata. L’evento, ospitato nella casa-museo che custodisce i capolavori della collezione personale del mecenate Vittorio Cini, è stato realizzato a cura di Luca Massimo Barbero, direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini, in collaborazione con la galleria Thaddaeus Ropac. La mostra presenta opere fondamentali eseguite già alla fine degli anni Quaranta e primi anni Cinquanta e una significativa e selezionatissima serie di importanti opere su carta e disegni.
Dal 20 aprile – 21 novembre 2022
Orari: 11 – 19, chiuso il martedì (ultimo ingresso ore 18.15)
Biglietteria: Intero: 10,00€
Scritto da Redazione Venezia