Per il secondo anno torna a Bologna il festival di fotografia internazionale PhMuseum Days. L’evento, curato e organizzato da PhMuseum, si svolgerà dal 23 settembre al 2 ottobre 2022 presso lo Spazio Bianco di DumBO ospitando mostre, talk, proiezioni, letture portfolio e una sezione dedicata all’editoria fotografica indipendente. E, tra le novità di quest’anno, tre installazioni pubbliche in altrettanti luoghi della città.
Il tema della seconda edizione è Today Is Yesterday’s Tomorrow, un’occasione per comprendere il potere delle azioni e il rapporto tra passato, presente e futuro.
La prima tappa del percorso curatoriale parte da un’analisi del presente grazie a progetti come Nothing Personal del fotografo russo Nikita Teryoshin sul commercio di armi per la Difesa e Asphodel Song dei fotografi francesi Agathe Kalfas e Mathias Benguigui sulla storia dell’isola di Lesbo dove i migranti convivono con gli abitanti, a loro volta figli di rifugiati arrivati a inizio ‘900.
La lente si sposta poi sul passato con The Weight Of The Word degli italiani Piero Martinello e Piero Casentini, che affrontano il tema della cancel culture raccontando la richiesta di rimozione di alcuni eponimi medici nati in epoca nazista; Nuke dell’artista argentino Marcelo Brodsky che interviene sulla foto d’archivio di un’esplosione nucleare ricordando che l’unica via per evitare tragedie future è quella del disarmo; Good Hope della sudafricana Carla Liesching che studia le intersezioni tra rappresentazione, conoscenza e potere nel Sudafrica dell’apartheid.
Un progetto, quest’ultimo che fa da ponte verso un gruppo di lavori che esplorano la relazione fra spazio e tempo e riflettono sul futuro e sulla nostra percezione della realtà. Tra questi, The Merge del collettivo danese Sara, Peter & Tobias che prende spunto dalla dichiarazione di Elon Musk secondo la quale ci sarebbe una probabilità su un miliardo che la nostra realtà non sia il risultato della simulazione di un computer e Mythic Humanoids dell’artista svedese Arvida Byström, nativa digitale che ragiona sulla femminilità legata alla presenza e alla rappresentazione online.
Infine, in equilibrio tra passato, presente e futuro, troviamo La Linea D’Acqua dell’artista italiana Sara Palmieri che sviluppa una riflessione sulla rappresentazione e sull’estetica del trauma in un tentativo di risolvere la frattura tra la memoria individuale e quella collettiva; Ukrzalіznitsia della fotografa ucraina Julie Poly che ha catturato l’essenza del viaggio sui treni del suo paese prima dell’attuale conflitto in quello che ora risulta sia come un ricordo nostalgico che una speranza positiva per il futuro; How To Raise A Hand dell’italiano Angelo Vignali che a seguito della scoperta di 313 stampe delle dita di suo padre nota una sorprendente somiglianza con le proprie mani e intraprende un misterioso, toccante e divertente viaggio esistenziale.
Dalla partnership con Portofino Dry Gin, che anche quest’anno rinnova il proprio supporto al festival, nasce inoltre la mostra Summer Glow del fotografo Piergiorgio Sorgetti che ha realizzato a Portofino una serie sulle sensazioni raccolte in una tipica giornata estiva tra la complicità di sguardi, gesti e dettagli dell’Italian Riviera.
E poi FOLIO, una mostra dedicata ai lavori prodotti nel corso della masterclass di PhMuseum dedicata al fotolibro.
Come anticipato, tra le novità di quest’edizione spiccano le nuove collaborazioni con alcuni operatori culturali del territorio e una più marcata presenza negli spazi pubblici della città a partire dall’installazione collettiva in Piazza Minghetti con le 41 foto di artisti internazionali selezionati tramite una open call. La mostra è finanziata da Fideuram Private Banker pensata per incoraggiare un dialogo collettivo.
Insieme a CHEAP, invece, verrà presentato un intervento di arte pubblica sulle bacheche di via dell’Abbadia dove andranno in affissione le immagini di Umbai, una serie fotografica della fotografa Munirah Almehri che immagina il futurismo queer nel contesto kuwaitiano. E al Cassero LGBTI+ Center sarà possibile visitare da venerdì 23 settembre Neuromantic, lavoro dell’artista colombiana Ana Vallejo che unisce neuroscienze, psicologia, immagini e dati per indagare il tema delle relazioni e della dipendenza dall’amore (la mostra sarà affiancata da un party sabato 24 settembre).
Il festival si apre venerdì 23 settembre alle ore 10 presso lo Spazio Bianco di DumBO. La giornata prevede una cerimonia inaugurale alle ore 18 e la possibilità di visitare le mostre in anteprima insieme agli autori, per poi festeggiare nella Baia di DumBO alle ore 22 con i visual di HPO, il live di DJSTIVO e un dj set targato Private Eye.
Giovedì 22 settembre inizia, inoltre, L’Impulso Narrativo un workshop di storytelling transmediale con l’artista visivo ed editore Salvatore Vitale: tre giornate durante le quali i partecipanti realizzeranno un progetto che preveda l’uso della fotografia in associazione con altri media come il suono, le immagini di archivio, le piattaforme social, il video e il testo. L’attività si tiene presso il PhMuseum Lab, lo spazio permanente di PhMuseum nel rione Cirenaica di Bologna.
Da sabato 24 settembre parte il programma di talk e presentazioni di libri fotografici, con uno spazio dedicato all’editoria fotografica indipendente (Publisher Hub) presente per l’intera durata dell’evento. Fra le case editrici invitate Blow Up Press, BOLO Paper, CESURA PUBLISH, Départ Pour L’Image, Fw:Books, GOST Books, Hawaiana Papers, Macaroni Book, RVM Hub, Skinnerboox, Studiofaganel, e Witty Books.
Sempre sabato 24 settembre le immancabili letture portfolio con Bindi Vora, artista e curatrice presso la fondazione Autograph di Londra, Bruno Ceschel, editore di Self Publish Be Happy, Elisa Medde, direttrice del FOAM Magazine di Amsterdam, Francesca Marani, photo editor globale di PhotoVogue, Giangiacomo Cirla, direttore di Phroom, Giovanni Troilo, direttore artistico del PhEST di Monopoli, Marina Paulenka, direttrice mostre di Fotografiska a Berlino, Paolo Woods, direttore artistico di Cortona on the Move, e Sara Occhipinti, co-fondatrice dello Studiofaganel di Gorizia.
Scritto da LR