La mostra-dossier Libia 1911-1912. Colonialismo e collezionismo, promossa dal Museo civico del Risorgimento di Bologna dal 15 ottobre al 10 dicembre 2022, contribuisce a riproporre all’attenzione del pubblico, nella ricorrenza del 110° anniversario, uno dei momenti storici di maggiore interesse della storia nazionale quale fu la guerra italo-turca del 1911-1912, primo conflitto militare “moderno” – per concezione, armi e mezzi impiegati – combattuto dal Regno d’Italia contro l’Impero ottomano per conquistare le regioni nordafricane della Tripolitania e della Cirenaica.
L’eccezionalità dell’evento espositivo, curato da Luca Villa con la collaborazione di Mirtide Gavelli e Otello Sangiorgi, consente di entrare in contatto con vicende belliche che determinarono l’espansione coloniale italiana fino alla fine della seconda guerra mondiale e permette di conoscere le traiettorie del collezionismo coloniale in Italia e in Europa, proponendosi di valorizzare con specifico riferimento la rilevanza del contributo operato da cittadini bolognesi.
Il contesto storico-culturale di questo importante episodio del colonialismo italiano post-unitario in Africa, a seguito delle prime campagne d’Africa in Abissinia condotte nel 1895-1896, viene ricostruito a partire da un’inedita prospettiva documentaria attraverso la presentazione di due nuclei collezionisti del Museo civico del Risorgimento raramente esposti in precedenza: le fotografie e gli oggetti, in larga parte di uso militare e di uso comune della popolazione libica, raccolti dai membri della 47° Ambulanza della Croce Rossa di Bologna al termine di battaglie sostenute con l’esercito turco-ottomano e le truppe di volontari che contrastarono l’avanzata italiana, e i materiali eterogenei che il “corrispondente-collezionista” Carlo Mazzetti, agente consolare bolognese vissuto per oltre cinquant’anni in Egitto, inviò a più riprese, tra il 1864 e il 1891, in donazione al Municipio della città natale, che si trovano in deposito presso il Museo Civico Medievale.
Si tratta di repertori il cui valore, al di là dell’intrinseco interesse di fonti storiche ed etnografiche dei singoli pezzi, va riconosciuto nelle molteplici narrazioni che si prestano a riverberare, utili per comprendere le ragioni e il gusto dell’atteggiamento collezionistico. Nel primo caso, l’intuizione che mosse Antonio Modoni, presidente del Comitato di Bologna della Croce Rossa Italiana, alla necessità di documentare le testimonianze materiali relative alla mobilitazione militare italiana al prorompere della guerra il 29 settembre 1911, nel secondo l’evoluzione tardo-ottocentesca degli stilemi e delle costruzioni ideologiche, estetiche e di senso, del collezionismo museale: dalle raccolte atte a descrivere il mondo conosciuto attraverso i viaggi compiuti durante la propria vita, tema che riflette ancora il gusto settecentesco del collezionismo aristocratico, alle raccolte riferite a eventi storici circoscritti, nella fattispecie alla penetrazione coloniale britannica nell’Alto Egitto e in Sudan, che nella prospettiva odierna possono essere declinati nel più ampio scenario del collezionismo coloniale e bellico.
Per una più ampia comprensione delle vicende belliche, oltre alle numerose fotografie conservate nella raccolta libica della Croce Rossa di Bologna l’allestimento è arricchito da fondi fotografici acquisiti dal Museo civico del Risorgimento nei decenni successivi al conflitto ufficialmente concluso con il Trattato firmato a Losanna il 18 ottobre 1912, grazie a donazioni effettuate da cittadini che hanno così contribuito ad accrescerne il patrimonio documentale.
Scritto da LR