Una serie di opere ambientate nello spazio monastico in cui il pittore ha ricevuto la prima educazione, dove oggetti quotidiani come guanti e rosette di pane ritornano con aperta forza simbolica.
Barbalaco ritrae momenti di quotidianità, concentrando gesti e pose in piccoli attimi. Le suore, protagoniste di un’unica storia schiva, sembrano essere mutate ed essersi evolute insieme al percorso dell’artista. Le figure sono rassegnate e meditative perché ormai l’abito, tunica e habitus allo stesso tempo, ha avuto il sopravvento sulle donne. Se in precedenza i corpi nudi si dibattevano nelle tonache, adesso la loro essenza ha concluso la metamorfosi, si è riconciliata in sfoghi incerti tra il respiro meditativo e l’urlo feroce. Le monache non mostrano più un’intimità compiaciuta e condivisa, una ribellione alla loro scelta con la complicità dello spettatore. L’esterno, di cui noi facciamo parte, è lontano e inessenziale, perché la loro essenza è finalmente pura e riflessiva. Solo la novizia ci guarda, ci invita, come fecero le altre prima di lei, quasi ponte tra i due cicli
Inaugurazione sabato 19 novembre alle ore 18.00
Scritto da LR