Pochi lo sanno, ma a Milano c’è un Oasi. Bel paradosso, indubbiamente, per la città italiana che più di ogni altra sta spingendo l’acceleratore verso il disastro climatico, cementificando ogni angolo disponibile e progettando nuovi stadi, impianti olimpici, palazzine per ricchi, orribili torracchioni riflettenti sole e scarichi mefitici di aria condizionata, traslando la già grave siccità in completa desertificazione. Eppure c’è un oasi, il cui influsso parte dalle orecchie, scende nelle chiappe, fino a dissetare e corroborare l’intero spirito. Oasi è il nome che, scavando, ha scoperto Chullu Agency, la sgangherata e utopica “agenzia” che ha illuminato di sorpresa la musica milanese nell’ultimo anno e passa, per la sua programmazione primaverile tra le dune del Biko. E dopo aver navigato le onde del mediterraneo e del Sahara, culminando nel portare in città lo straordinario rito rivoluzionario dei Fawda, per quest’ultimo appuntamento prima dell’estate, Chullu ha mandato nuovamente il suo galeone oltreoceano per caricarlo dell’energia caraibica e contaminarla con l’afrobeat e lo spirito liberatorio delle storie danzanti di Romagna. Il risultato si chiama Cucoma Combo, una caffettiera ribollente sull’orlo dell’esplosione. Per arginare il rischio del botto servono solo due ingredienti: uno è la danza, l’altro è l’acqua. Per la prima basterà lasciarsi andare. Alla seconda, al suo potere dissetante e rinfrancante, ci pensa l’Oasi.
Scritto da Filip J Cauz
