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lun 13.11 2023 – dom 19.11 2023

BookCity Milano

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lunedì 13 novembre 2023 – domenica 19 novembre 2023

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Quest’anno è Il tempo del sogno il tema dell’edizione di BookCity. Questione diciamo scivolosa di questi anni, che di sogni ne ha ben pochi e i pochi che ci sono hanno più il sapore degli incubi, almeno questa è l’impressione del sottoscritto – che, detto tra noi, ricorda i propri sogni circa una volta all’anno, salvo immagini sparute e sfilacciate che hanno la consistenza dell’albume: scivolano puntualmente comunque tu li prenda.

Quanto detto su però ci pare più che vero, se non addirittura verissimo. Spieghiamo: dato che “sogno” è diventata nel corso del tempo e degli anni e dei secoli una parola-sacco ricolma di significati, mescolando l’impossibile all’implausibile, le utopie e le distopie, fino a prendersi anche in fin troppe circostanze il verosimile, bisogna ricordarsi che il sogno è in fin dei conti una figura della realtà. E qui si va di banalità, ma non ci stanchiamo mai di dirne – perché banale è quel che in fondo c’è di più vero, di palese –: se tutto accade nella realtà, pure il sogno deve aver la sua dignità in seno alla realtà, o quanto meno assumerne i tratti. In fin dei conti i sogni sono segnali: premonitori, mantici, avvisaglie, futuri futuribili. Perseguirli vuol dire credere a storie, e credere a storie vuol dire piegare un po’ il mondo e il corso delle cose che ivi v’avvengono in maniere, mondi e racconti che cercando di rappresentarlo, e quindi di agirlo di conseguenza. Si capirà perciò l’importanza di selezionare o quantomeno prendere con serietà i sogni: se una si dedica alla distopia o ai catastrofismi vari, comprensivi di belligeranze pulviscolose, quello e nient’altro continuerà a sognare, e su quello si conformeranno via via i prossimi sogni. Credere è allora il verbo che pertiene più di ogni altro la questione dei sogni, e a credere bene, eticamente, bisogna essere allenati.

Eccovi la nostra versione per BookCity, che dal canto suo e dal canto nostro tiene fede a quel “credere” invitando chi più d’ogni altro ci invita a farlo: scrittori, romanzieri, poeti, filosofi e artisti e via dicendo, e questa volta spingendosi anche oltre il confino della città, verso Cremona e Lodi, nelle campagne periferiche dove altri sogni s’incistano, assieme e contro all’accentramento urbano. Buona cosa questa – come sempre buona è la sezione dedicata ai mestieri del libro e ai bambini.

Altre novità sono l’inaugurazione della Casa della Voce, nuovo spazio dedicato alla lettura all’ex Fornace di via Gola, con un intervento dedicato al grande Gadda – avulso al mare come Adorno, memato per questo profondamente – per il cinquantesimo della dipartita (con tutta una serie di altri appuntamenti in giro per Milano, al Filologico per esempio).

Insomma, i nomi sono sempre una valanga, ma tanti che quasi non ha senso citarvene alcuno, se non per dirvi che le bimbe di Barbero saranno contente, e che troveranno quelle piccole storie significative ed esemplari di vite comuni nelle bellissime opere e parole di Ginzburg, che se siete giovani state attenti che lo spettro di Galimberti s’aggira per Milano, ma anche che la montagna letteraria è dietro l’angolo e dietro l’angolo c’è Cognetti che se n’è appena uscito con un nuovo libro, che c’è pure Cacciari che più passa il tempo più è legittimo chiamarlo “L’oscuro”, che ti obbliga a leggere la stessa frase più e più volte e ogni parola ha i toni cavernosi del suo timbro vocale… per tutto il resto vi conviene guardare il sito di BC2023: qui gli eventi e qui la lista interminabile degli invitati.

C’è poco altro da dire se non che è sempre bello quando la città si affolla di libri.

 

IL PROGRAMMA DA SOGNO

 

Scritto da Giacomo Prudenzio