Ospitata in una delle suggestive sale del dormitorio del Pio Istituto delle Sordomute Povere, l’installazione di Meredith Monk Bloodline Shrine, a cura di Caterina Molteni, riflette sulla rivalutazione della voce e del corpo come presenza materica al di là delle componenti linguistiche e verbali della comunicazione, tematica portante della ricerca della compositrice, cantante, regista, coreografa e ballerina statunitense statunitense, riconosciuta tra le più uniche e influenti artiste del nostro tempo e pioniera in quella che oggi viene chiamata “tecnica vocale estesa” e “performance interdisciplinare”.
Bloodline Shrine (2018) si compone di cinque monitor video e mostra gli attributi fisici dei cinque artisti coinvolti, tra cui voce, volto, parti del corpo, immagini mediche e fotografie di antenati. Questi filoni visivi riflettono la ricchezza e la complessità del DNA degli artisti. L’opera funge da meditazione sulla fonte della vita e fornisce un’intima introduzione a ciascuno degli artisti che vengono ascoltati cantare due estratti musicali dell’opera performativa Cellular Songs.
Monk crea opere che prosperano all’intersezione tra musica e movimento, immagine e oggetto, luce e suono, scoprendo e intrecciando nuove modalità di percezione. La sua innovativa esplorazione della voce come strumento, come linguaggio eloquente in sé e per sé, espande i confini della composizione musicale, creando paesaggi sonori che portano alla luce sentimenti, energie e ricordi per i quali non esistono parole.
Orari di apertura:
giovedì 1 febbraio h 14-20
venerdì 2 e domenica 4 febbraio h 10-20
sabato 3 febbraio h 10-22
Scritto da LR