L’artista presenta il suo progetto costituito da un film e da una serie di fotografie che esplorano alcuni sintomi del disagio e della mancanza di comunicazione che colpiscono frequentemente i giovani giapponesi.
La mostra si tiene in occasione della messa in scena dello spettacolo “Hikikomori. Metamorfosi di una generazione, in silenzio” di Holger Schober, ospitato nella sala grande di Palazzo Santa Margherita dal 12 al 19 febbraio in collaborazione con ERT Emilia Romagna Teatro Fondazione.
ORARI
sabato 13 e 20 febbraio, domenica 14 e 21 febbraio, dalle 10.30 alle 19.00; mercoledì 17 e giovedì 18 febbraio, dalle 15.00 alle 18.00. Lunedì, martedì e venerdì chiuso.
Il termine Hikikomori definisce una condizione sociale che consiste in una reclusione volontaria e in un totale isolamento sociale. Gli Hikikomori sono generalmente adolescenti e giovani-adulti, soprattutto maschi, spesso istruiti, che scelgono di non uscire più dalla propria casa o addirittura dalla propria stanza per mesi o talvolta anni, rifugiandosi negli elementi della propria infanzia, nel gioco virtuale, nei manga, in Internet. Gli Hikikomori si caratterizzano per un forte stato di depressione, per una vita vissuta di notte, per il rifiuto di ogni responsabilità esterna (scuola, lavoro, famiglia) e attività sociale. Anche la sessualità viene molto spesso vissuta virtualmente.
Scritto da Salvatore Papa