È possibile immaginare un futuro in mezzo alle macerie della guerra? Come possono gli occhi di un bambino elaborare l’orrore, la perdita, la morte e continuare a nutrire una speranza per un domani migliore? Domande cui tenta di rispondere “Liberare l’immaginazione: Palestina 2023-2048”, che inaugura giovedì 14 marzo alle 18.30 negli spazi di Nassau (via de’ Griffoni 5/2) a Bologna. La mostra nasce dal lavoro di Jeremy Lester – per 30 anni professore in Inghilterra di Filosofia e Scienze Politiche e autore di numerosi saggi, oggi residente tra Bologna e Parigi – nel campo profughi Dheisheh alla periferia di Betlemme, tra dicembre 2023 e gennaio 2024. Durante il periodo trascorso nel campo, Lester ha elaborato un progetto artistico/politico di arte terapia con un gruppo di bambini e adolescenti con l’obiettivo di cercare di liberare la loro immaginazione dal pantano degli incubi di cui soffrono, a causa delle frequenti incursioni dell’esercito israeliano nel campo e delle condizioni di vita quotidiana che devono affrontare.
Il risultato è la mostra oggi ospitata a Bologna, composta da due quadri per ciascun piccolo autore e autrice: il primo mira a rappresentare le vite e la loro condizione oggi, per il secondo disegno, invece, sono stati incoraggiati a rappresentare le loro speranze e sogni per una vita migliore nel futuro, per sé e per i propri figli. 2048 la data immaginata, cioè 100 anni dopo la Nakba: inevitabilmente tutte le rappresentazioni dell’oggi mostrano qualcosa di molto negativo.
La mostra vuole riportare l’attenzione sul dramma che stanno vivendo i bambini e le bambine palestinesi, che più di altri stanno subendo l’orrore del massacro di un popolo allo stremo. Ma vuole anche porre delle domande: quale futuro li attende? In che mondo sono destinati a vivere? E come vivranno, ammesso e non concesso che vivranno? E in che mondo tutti noi siamo destinati a vivere?
La mostra sarà visitabile negli spazi di Nassau dal martedì al venerdì, dalle 19 alle 23, fino all’11 aprile.
Scritto da LR