Techno. C’è poco da dire. Chris Liebing rappresenta la techno come Roger Federer rappresenta il tennis o, mettendola in termini più coerenti, come Beethoven rappresenta la classica. E lo fa da più di trent’anni. Parliamo di un mostro sacro che ha un posto riservato a vita nell’Olimpo degli Dei della techno, di un alfiere della clubbing culture di stampo teutonico che ha suonato di fronte ad almeno tre diverse generazioni di ravers e che, ci pare, non contempli l’idea di fermarsi.
Erano infatti i primi anni Novanta quando Chris entra senza troppe cortesie nella scena di Francoforte: inizia lavorando in un negozio di dischi, apre un club techno – lo Spinclub – e fonda un’etichetta discografica, il tutto prima dell’inizio del nuovo millennio. Tradotto: prima che nascesse almeno la metà del pubblico che venerdì sarà sotto cassa a ballare al ritmo delle sue tracce. Questo per dire che Chris Liebing è sia storia sia presente, è un artista che ha mosso i primi passi nella dimensione locale-cittadina fino a essere ospite fisso delle realtà più prestigiose e famose del mondo, dai club come il Berghain ai festival come il Time Warp di Mannheim o il Movement di Detroit.
Per concludere, citando Resident Advisor, uno dei principali motivi per cui Chris Liebing ha raggiunto una simil-immortalità artistica fa riferimento al fatto che “è considerato un global ambassador della techno, ma le sue ambiziose produzioni musicali – album o tracce singole – sono innovative tanto quanto quelle di qualsiasi new school star”. A completare la line-up i resident di casa [OVER], Sizing e Nicole Lovera, insieme al boss di casa GENAU Gandalf.
Scritto da Giuseppe Avolio