Capire il fenomeno King Gizzard & The Lizard Wizard è un’impresa meno facile di quanto si possa immaginare. La band australiana mette a dura prova concetti, definizioni e barriere musicali, ignorando totalmente qualsiasi etichetta ed abbracciando una personale e libera visione della musica, che prevede di continuare a fare la cosa più importante di tutte: divertirsi in barba delle logiche commerciali e di mercato. Camaleontici, prolifici, totalmente immersi in una vera e propria emorragia creativa che non sente battute di arresto. Guidati dal cantautore 32enne Stu Mackenzie, hanno pubblicato dal 2010 ben 25 album in studio, cinque dei quali usciti nel 2022 e due nel più recente 2023. I dischi, di questa incredibile band, tendono ad essere organizzati attorno a concetti e generi musicali più disparati: il rock, il garage, il punk, il progressive, i beat anni 60, quelli anni 70, fino al metal thrash sci-fi anni 80 o agli esperimenti compositivi al limite del nerd. Bisogna immaginarseli, questi pazzi australiani, come se fossero immersi in un diagramma di Venn multidimensionale che intreccia un numero infinito di cerchi, che probabilmente ruotano anche contemporaneamente. Viene il mal di testa solo a pensarci…Le ultime due creature infatti non potrebbero vivere in territori tanto distanti quanto affascinanti. Da un lato PetroDragonic Apocalypse; or, Dawn of Eternal Night: An Annihilation of Planet Earth and the Beginning of Merciless Damnation, che oltre ad essere uno scioglilingua è un concept album thrash-metal quasi-continuazione spirituale del loro Infest the Rat’s Nes, album thrash/speed metal precedentemente pubblicato da loro nel 2019, in versione meno divertente e più monocromatico. Dall’altro lato arriva Silver Gold, forse, uno dei loro dischi più stravaganti e disinibiti in cui gli psiconauti australiani si imbarcano in un’odissea mitologica in due parti, rispettivamente di 30 e 90 minuti, basata su synth che fanno da eco ai remix estesi del maestro Giorgio Moroder. Si potrebbe continuare a snocciolare dischi per pagine e pagine, senza trovare il bandolo della matassa, meglio rischiare il tutto è andare a sentire quale scaletta imbastiranno in questo nuovo giro di live show. Siamo certi sarà come sempre un viaggio unico e irripetibile, imprevedibile e divertente.
Scritto da Simona Ventrella