Come si fa a rimappare una città? Può un festival raccontare una nuova geografia di Milano? Lo scopriremo tra le relazioni inedite che prenderanno forma intorno all’Hangar Biccocca per la terza edizione di Re-mapped Summer Festival.
Dopo i successi precedenti, l’evento realizzato da Pirelli HangarBicocca insieme all’Università degli Studi di Milano Bicocca e promossa dalla Fondazione Cariplo cerca anche quest’anno di rintracciare con coreografie, performance, danze e poesie, l’ingarbugliato spazio della contemporaneità in un’occasione aperta al confronto.
Tra il 10 e l’11 luglio, prenderanno vita i due atti di questo evento, dove due centri culturali del territorio milanese sono stati chiamati a orchestrare, tra la musica dei dj set, uno spartito che fa danzare ma allo stesso tempo affronta i nodi critici della nostra città.
DOPO? e Milano Mediterranea sono le due realtà indipendenti che cureranno la liturgia del festival, due gruppi che dalla periferia milanese creano connessioni in Italia e nel mondo, indagando la realtà che ci circonda con una forte vocazione sociale e politica. DOPO?, nato come spazio di lavoro è diventato piattaforma di condivisione per diversi gruppi di “practitioner”. Based in Corvetto, questo luogo, che non avendo una funziona precisa le accoglie tutte, è esso stesso metafora del messaggio che il gruppo vuole portare, ricercando un intento comune nell’eterogeneità nebbiosa ma creativa che avvolge il lavoro in città. È così che la scatola, come la città, si apre a influssi e relazioni, disvelando nella prima serata del festival i nuovi tracciati che, come tratturi di transumanza, stanno per diventare strade.
Se si parla di strade si parla anche di confini, e sono proprio questo ultimi a venire indagati da Milano Mediterranea nella seconda serata del festival. Progetto del collettivo italo-tunisino CORPS CITOYEN, il gruppo supporta da quattro anni Giambellino con residenze artistiche e pratiche partecipate, spazi in cui l’inclusione diventa manifesto per una nuova arte generazionale, frutto delle ibridazioni sinergiche tra le diaspore che hanno attraversato lo spazio mediterraneo e globale. Per capire dove viviamo non ci rimane che ballare, dunque, condividere esperienze intense, drammatiche e collettive come quelle che troveremo al Re-mapped Summer Festival, dove l’arte e il linguaggio diventano misura dello spazio alla ricerca, come fossimo aborigeni australiani, di nuove vie dei canti. Ci vediamo lì.
Scritto da Francesco Agostini