Se spendi del tempo a Greco te ne accorgi subito. Appena ci metti piede la differenza si sente, eccome. In questo fazzoletto di terra ritagliato dalle ferrovie tra Bicocca e Loreto, è come se il tempo, oltre ai flutti della Martesana, scorresse in modo diverso. Oggi a scorrere infatti non sono più le chiatte sul naviglio, ma i treni sopra la testa che ogni quindici minuti fanno tremare i ponti dove transitano. È questo il suono permanente che scandisce il ritmo nel paesaggio del quartiere, in attesa di un riff in levare che sparigli le carte.
Che la cadenza degli eventi a Greco sia dettata da questo e da pochi altri elementi preziosi, ce lo fa intuire Gianni Banfi, il nostro Virgilio nella versione milanese del nuovo film La belle image di Silvia Costa, Giulio Squillacciotti, Nicola Ratti e Giulia Boccarossa, che verrà presentato da Triennale Milano Teatro il weekend del 26 e 27 ottobre alla cineteca di Greco in via Tofane. In questa occasione prenderà vita un vero e proprio rito che si propone di risvegliare il quartiere, in cui la passeggiata diventerà momento collettivo per attraversare questi luoghi e celebrarli infine nel film e nella festa. Questo progetto è anche un processo che gli autori hanno condiviso con alcuni abitanti del quartiere per dare testimonianza di quello che i campi di Greco erano una volta, di come e quando sono stati edificati, per sognare i cambiamenti di un futuro prossimo. Questa era la missione della rivista edita e distribuita da Gianni oltre vent’anni fa, ed è la medesima ambizione che muove questo progetto, celebrata da un nuovo numero, pubblicato per l’occasione, che riformula le domande che oggi è necessario porsi per una futura idea di quartiere.
Se verrete a Greco questo fine settimana, potrete constatare anche voi che tutto è amplificato tra le volte dei suoi ponti: dal rombo dei treni che sfrecciano al tempo che passa che qui, non per caso, è ciclico, e Gianni lo sa bene. Se poi guarderete meglio, nei quadri incorniciati tra i ponti che tagliano il cielo sopra le strade potrete scorgere anche qualcosa di nuovo. Attraversando i campi sulla Martesana che una volta erano a Greco e che oggi sono diventati città, scoprirete che qui possono nascere nuove prospettive: nuovi campi per fertili idee.
Scritto da Francesco Agostini