Buka in versione Estesa.
12 ore, due sale e un Caveau, dalle 22:00 alle 10:00 di mattina.
Torna finalmente in Buka dopo tanti anni Vladimir Ivkovic con un set esteso di 6 ore, è l’occasione per sentirlo aprire la sala con i suoni più sperimentali e di ricerca fino alla parte più dancefloor per infiammare Sala 1. Poi il nostrano Joseph Tagliabue per un’ipnosi fluida di techno e trance, mentre ad accompagnarci all’alba questa volta sarà Katatonic Silentio.
In sala 2 si celebra l’unione tra la milanese Doña Valentina e la romana Latam Futuro. In ordine La Diferencia, Tony Gallardo, Condoii, Carlycore, Mamacoca esploreranno geografie globali in bilico tra club culture e sperimentazione.
Con la Buka riapre anche il Caveau blindato che un tempo custodiva opere d’arte quando prima del Circolo c’era un deposito di lusso. Questa volta al suo interno l’installazione di Benni Bosetto.
Dalle 22:00 in Sala 1:
Vladimir Ivkovic (DE) dj set
Nato e cresciuto a Belgrado in Yugoslavia, ‘testimone del picco della cultura alternativa e della disintegrazione della società’. Dagli anni ’90 è residente a Dusseldorf, dove è stato a lungo resident del Salon des Amateurs e dove ha fondato la Offen Music, etichetta sperimentale specializzata nel più ‘autentico soggettivismo’.
È il “Digger” per antonomasia, cioè il collezionista di vinili rari e dimenticati, con il look stereotipato da copertina hipster che però non deve ingannare: i suoi dj-set sono tra i più originali e imprevedibili mai passati nella Buka.
Un vero Dj senza il complesso di castrazione dello strumento, che con la musica lavora sull’assemblaggio, la sequenza, la timbrica, la giustapposizione e il mixaggio dei brani, creando il proprio suono nella dimensione complessiva del set piuttosto che all’interno delle singole tracce. Tanto è vero che le sue uniche uscite editoriali reperibili su Discogs sono dj-set, non singoli brani o album.
Quest’anima da ricercatore del suono coltivata al Bar Salon des Amateur infesta i numerosi podcast che gli vengono richiesti, dai primi Lunatic Love Song di quel periodo, agli ultimi tra cui il vincitore del miglior podcast RA 2017, settimo tra i migliori mix del 2017 per Crack con il suo set al Dekmantel Festival, oppure l’assurda Boiler Room di Belgrado.
Free-jazz, avanguardie concrete e contemporanea, esotica orientale, gotica seminale, librerie cinamatografiche e funk galattico, poesia performativa e molta sperimentazione elettronica anni ’80 (ethereal, no-wave, minimalismo, cacofonia, ecc.) giusto per nominare qualcosa nella quantità indefinibile di suoni inclassificabili che propone.
E se i podcast d’ascolto sono stranianti, mentali e variegati, altrettanto personale e ricercato è il suo gusto per l’elettronica più fisica e da pista: è lui che ha inaugurato le serate techno e house al Salon der Amateurs di Düsseldorf portandolo da “bar di artisti” a club musicale: quattro quarti tribaleggianti e electro d’annata, trippy house e vecchie tracce seminali trance rallentate, acid, new beat e break beat, miscelati insieme magistralmente in maniera progressiva e trascinante, come solo un “vero Dj” sa fare.
Joseph Tagliabue (ITA) dj set
Joseph ha iniziato a fare il dj da giovanissimo.
Primo approccio: le feste nelle zone rurali delle campagne milanesi. Interesse fondante: l’abbandono estatico e rituale nel ballo. Anni di set nella Buka e uno serie di release sempre più consistenti; col tempo poi si è fatto conoscere nella scena underground europea.
Per creare delle narrazioni coinvolgenti, alla ricerca di stati di trance, utilizza la tecnica del mixaggio, generando un continuum sonoro dalla prima all’ultima traccia.
L’esplorazione musicale di Joseph riflette uno stile eclettico che prende spunti dalla cultura italiana della musica elettronica e sperimentale, dall’ambient, dalla techno e dalla trance degli anni ’90 e 2000, costantemente alle ricerca di una nuova dimensione di ipnosi collettiva.
Katatonic Silentio (ITA) dj set
Mariachiara Troianiello, sound artist italiana dietro il moniker Katatonic Silentio, lavora all’incrocio tra musica elettronica, arti performative e studi sul suono. Sia come performer dal vivo che come ricercatrice indipendente, cerca di creare un ponte tra sfere e approcci diversi alla produzione sonora.
Attiva come DJ da oltre 15 anni, i suoi set adottano forme multiple, fluttuando tra un passato analogico e un futuro tecnologico e frenetico. A volte i suoi set si concentrano sulla pura astrazione, consistendo in paesaggi sonori eterei che cercano di trascendere il tangibile attraverso un mix di musique concrète, world, spoken word, ambient o dub. In altri casi, invece, si presentano concreti e orientati al club, incrociando techno, broken beat o drum’n’bass.
Mariachiara considera il suono come uno strumento critico e ha un interesse genuino nell’esplorare le possibilità e le pratiche sonore da prospettive sia artistiche che sociologiche.
Come compositrice, esplora l’interazione tra suono, spazio, movimento e corpo attraverso il suo lavoro nel teatro e nella danza.
Come ricercatrice, il suo lavoro attuale si addentra nelle dimensioni più antiche e mitologiche del suono, esplorando le origini del suono stesso e tracciandone l’evoluzione dalle culture primitive al mondo moderno.
In sala 2:
Doña Valentina & Latam Futuro Takeover
La sala 2 all’Amelia fa da sfondo al primo incontro dal vivo tra le due scene di Roma e Milano per confluire in un messaggio comune: creare un ponte spaziale e sonoro tra la scena nativa del clubbing e della musica sperimentale elettronica latinoamericana con quella delle seconde, terze generazioni in Italia e persone interessate.
Ispirata alla corrente culturale dell’Afrofuturismo, Latam Futuro è una rassegna dedicata ai latino futurismi, una finestra sul panorama contemporaneo delle arti latinoamericane e la sua diaspora. Un approfondimento ed una ricerca transmoderna per scoprire nuovi spazi di enunciazione.
Doña Valentina è una label creata da due giovani immigrati latinoamericani: Ismael Condoii e Franko Garrido, entrambi residenti a Milano che ha come obiettivo quello di creare uno spazio per promuovere nuovi suoni e relazioni musicali tra Milano e altre metropoli del mondo.
La Diferencia (PER-ITA) dj set
La Diferencia è un duo Italo-peruviano di base a Roma che esplora la nuova musica elettronica dell’altro emisfero.
I loro set sono selezioni di produzioni di artisti non occidentali o post-immigrati e di etichette indipendenti a loro legate. Una rappresentazione del Sud del mondo e dei suoi infiniti linguaggi.
Tony Gallardo (MEX) live set
Musicista/producer/Dj/performer originario di Tijuana.
Figura centrale del movimento Ruidosón (“Ruidoso” significa “rumoroso/noisy”) che fonde la musica tradizionale messicana con l’estetica punk e gli strumenti techno, con una forte vena goth.
La sua ultima pubblicazione “Selected Works” è uscita per l’etichetta ugandese Hakuna Kulala.
Condoii (ECU-ITA) dj set
Ismael Condoii, artista sonoro ed eclettico Dj italo ecuadoriano, co-fondatore di Doña Valentina, è attivo nella città di Milano.
La sua ricerca si concentra sulle influenze musicali delle sue origini sudamericane, esplorando le profonde connessioni tra le sonorità indigene e neo-tribaliste. Attraverso la sua pratica artistica Condoii crea un ponte tra le diverse culture ponendo attenzione al crocevia di incontri e scambi derivanti dalle migrazioni.
Condoii è anche un organizzatore di eventi culturali poliedrici. Il suo impegno promuove il multiculturalismo e celebra la contemporaneità, riflettendo la bellezza delle diversità culturali.
La sua pratica artistica non è solo un’esperienza sonora, ma un percorso che vuole allagare le estetiche del ballabile.
Carlycore (PER) dj set
I suoni di Carlycore sono un rituale ribelle di sperimentazioni. La musica heavy club e reggaeton dà vita a ritmi frenetici e battiti dal cuore happycore.
Esponente della scena elettronica limeña che abbraccia tutti i corpi, Carlycore riesce a fondere i vari suoni sudaka con quelli delle varie scene elettroniche.
Mamacoca (ECU-ITA) dj set
È un progetto audiovisivo in continua evoluzione, nato dall’unione di due culture.
Dall’esplorazione di diversi generi e stili arriva a nuove sonorità. Dal folklore sudamericano all’elettronica europea: psichedelia, ritmi e suoni da tutto il mondo.
Nel caveau:
Benni Bosetto – “The ballerina who died b/c of fire”
Installazione
La pratica artistica di Benni Bosetto è sempre stata incentrata sulla trasformazione e decostruzione del corpo. Attraverso il disegno, l’installazione, la scultura e la performance, l’artista esplora la condizione umana esaminando il ruolo degli oggetti rituali e cerimoniali nella società odierna. I suoi progetti di ricerca osservano il corpo e il suo spazio vitale come strumenti radicali di libertà, indagando i concetti di riposo e sessualità, trasformando questi ambiti in un terreno fertile per l’immaginazione e la produzione di nuove visioni della realtà. Bosetto rivela architetture apparentemente restrittive – grotte, celle, spazi domestici ed espositivi – come luoghi fluidi e accoglienti, in un atto di riconnessione poetica con i nostri corpi e le loro forze vitali.
The ballerina who died b/c of fire è una scultura in legno concepita come un contenitore multiplo con uno scopo misterioso. Un portafeticci, una pratica divinatoria, un omaggio a Emma Livry, una ballerina morta bruciata durante le prove di un balletto nel 1860. È una sorta di spazio che raccoglie altri spazi, un accumulatore organico o una lampada. È uno scrigno di gioielli, un contenitore di feticci o un rituale privo di significato per richiamare l’ordine.
Benni Bosetto (1987, Merate) vive e lavora a Milano. Si è diplomata all’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano, e ha studiato al Sandberg Instituut di Amsterdam. Le sue recenti mostre personali includono Emanuela Campoli, Milano e Parigi; MAMbo Museo d’Arte Moderna, Bologna; Almanac, Torino; Kunstraum, Londra; ADA, Roma; Tile Project Space, Milano. Tra le sue recenti mostre collettive si annoverano Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Guarene; Triennale di Milano, Castello di Rivoli, Torino; MAXXI L’Aquila; GAMEc, Bergamo; Galleria Civica, Trento; Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma; Quadriennale d’arte, Palazzo delle Esposizioni, Roma; Villa Medici, Roma; Artissima Special Project, Torino; MAMbo, Bologna; OGR, Torino; Fondazione Baruchello, Roma.
Scritto da La redazione