Gli Swap Parties nascono per diverse ragioni, che qui vi elencheremo brevemente: gli appartamenti piccoli; gli accumulatori seriali; ex coinquilini che dimenticano montagne di cose, compresi armadi, seggiole, pentole, suppellettili e quant’altro; stipendi bassi, per cui è sempre preferibile lo scambio e il baratto alla compulsione neoliberista della compravendita sfrenata; il piacere di stringere le mani per un baratto, di conoscere la persona che vi sta regalando una lampada o qualunque altra cosa; passare abbastanza tempo assieme con l’idea di fondare una comunità urbana di scavenger e sconfiggere l’oblio a cui l’AMSA predestina le forniture che si mangia ai bordi delle strade; detestare l’idea che ottime poltrone, splendidi divani o scintillanti lampade ad arco possano essere abbandonate in discarica, e tanti altri motivi.
Nato dall’attività giovanissima – un anno solo – di Stooping Milano (di cui abbiamo parlato qui), la community di segnalazione delle forniture transustanziate in rifiuti dall’AMSA e dedita all’upcycling, ovvero alla reimmissione di arredi e oggetti altrimenti buttati, lo Swap Party invita chiunque voglia liberarsi di oggetti a dedicarsi allo scambio e al baratto. Perché è sempre meglio così che darli all’AMSA.
Scritto da La Redazione