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dom 01.12 2024

VOGLIO TORNARE ROSPO | Quintorigo e John De Leo in concerto

Dove

Santeria (Toscana, 31)
Viale Toscana 31, Milano

Quando

domenica 01 dicembre 2024
H 21:00

Quanto

29,90 €

Contatti

Sito web

I Quintorigo sono una band romagnola formatasi a metà degli anni Novanta, ben caratterizzata dai loro strumenti “d’altri tempi”: violino, violoncello, contrabbasso e una voce di altissimo livello come quella del cantante John De Leo. Nonostante il target un po’ di nicchia, diciamocelo, riescono a spiccare e farsi conoscere anche partecipando a due Festival di Sanremo dove si aggiudicano due premi. Nel ’99, con Rospo, vincono il premio come miglior band emergente e nel 2001, con Bentivoglio Angelina, vengono premiati con il premio per il miglior arrangiamento, a mio parere gratificazione di ben più alto valore, soprattutto per una band con pochi anni di esperienza alle spalle.
A quei tempi ascoltavo altra musica: sulla soglia dei vent’anni, quegli strumenti mi sembravano sì “dotti” e da professionisti esperti, ma comunque obsoleti e poco allineati alle sonorità che un ragazzo di poco sopra i vent’anni tendeva ad ascoltare.
 
Nel frattempo, a metà anni 2000, il cantante storico lascia la band che continua comunque il suo percorso musicale con un nuovo elemento alla voce: questa volta Luisa Cottifogli, anche lei padrona di estreme velleità canore. 
 
Dopo circa 10 anni ascolto, per caso, un disco dal titolo Vago Svanendo che scopro essere dell’ex cantante John De Leo. Quel disco mi sorprese a tal punto da farmi tornare indietro nel tempo: andai così a riascoltare i vecchi dischi dei Quintorigo scoprendone le sfaccettature e le complessità sonore che anni prima non riuscivo o non volevo percepire.
 
Poche settimane fa vengo a sapere della reunion della band per un piccolo tour e capisco che quello è il momento giusto per apprezzare dal vivo qualcosa che mi ero perso. Tra fan della prima ora e altri che li hanno riscoperti tardi come me, per i multipli sold out del tour finora mi sembra di capire che saremo in tanti.

Scritto da Danilo Rinaldi