A Caserta, la sua città natale, lo chiamano Pepè. Certo, Joseph suona meglio. Ai libri preferisce i dischi e le feste e l’illuminazione definitiva arriva dopo un party all’Old River, un posto simbolico per chiunque è appassionato di elettronica, ma per Joseph ancora di più. La sua passione viene riconosciuta da gente come Markantonio e Rino Cerrone: delle istituzioni della cosiddetta “scuola techno napoletana” e non tardano quindi le prime produzioni su etichette importanti coma Analytic Trail o Rilis, dei trampolini di lancio che lo fanno approdare sulla Drumcode di Adam Beyer. E via quindi per palcoscenici internazionali.
Oggi a detta di molti promoter Pepé è il nuovo Marco Carola, affermazione probabilmente vera se si guardano i migliaia di giovinastri che lo acclamano durante ogni suo dj set dalla techno carica di ripartenze, se invece guardiamo il lato delle produzioni ci si aspetta ancora qualcosa che lasci davvero il segno come è stato per Marco. Una volta, al Kappa FuturFestival, ha chiuso con “Flashback” di Laurent Garnier: un pezzone stratosferico, di cui ricordiamo il video divertentissimo diretto da Quentin Dupieux aka Mr. Oizo, ma questo dettaglio probabilmente non basterà a far muovere il culo anche ai clubber più grandi.
A fargli compagnia stasera Seth Troxler, da Lake Orion, Michigan. Personalità fuori dal comune, Troxler ha appena saputo raccontarsi grazie al libro “In Beetween”, appena uscito e realizzato insieme al fotografo Bill Patrick e che descrive un tour mondiale che in dieci mesi e che ha toccato quattro continenti, venti nazioni e dieci città.
Scritto da La Redazione