Trovarsi a presentare una serata come quella dell’impro trio italo-francese che farà tappa da O’ a fine aprile è faccenda piuttosto strana. Il fatto che nessuno tra Giuseppe Ielasi, Enrico Malatesta e Michel Doneda abbia lasciato trapelare alcunché rispetto alla loro performance – eccetto che si tratterà di un’improvvisazione elettroacustica, ovvero dir tutto e dir niente – la dice lunga su cosa i tre intendano quando parlano, appunto, di improvvisazione. Libertà assoluta di azione creatrice, sì, ma anche libertà assoluta di fruizione. Preconcetti concessi attorno allo zero virgola zero periodico. Di sicuro, l’incontro-scontro tra estetica microsonora, ritmo atemporale e narrazione acustica è un luogo sonoro di cui qualsiasi declinazione porta con sé un’identità autonoma e unica. Sufficiente, di per sé, a rendere la performance qualcosa di irripetibile e imperdibile.