Farida Amadou (classe 1989) è originaria di Bruxelles. Da oltre un decennio, la musicista belga-nigerina sta reinventando il basso elettrico. Nel 2013 ha iniziato a esplorare da autodidatta diversi generi musicali, tra cui blues, jazz e hip-hop. Successivamente, si è immersa nella musica d’improvvisazione, venendo rapidamente notata da collettivi e musicisti della scena brussellese. Dopo aver militato nel gruppo punk Cocaine Piss, Farida Amadou ha deciso di concentrarsi sulla pratica solista. Nel corso degli anni ha inciso e si è esibita con artisti come Steve Noble, Thurston Moore, Peter Brötzmann, Aquiles Navarro, Pat Thomas, Linda Sharrock, Julien Desprez, Jerusalem in My Heart e Moor Mother.
La sua ricerca spazia dall’ambient profondo e introspettivo al noise ad alta pressione: questa libertà le permette di creare sia sculture sonore imponenti sia strutture semplici e chiare, ritmicamente concise, che si collocano a metà strada tra il free jazz e il bruitisme. Pubblicato nel 2024 da Week-End-Records, il suo ultimo album When It Rains It Pours è un manifesto del suo acume compositivo e della spontaneità della sua musica.
Letizia Kasala, speaker radiofonica e curatrice musicale italo-congolese, chiuderà la serata con un DJ set che esplora le ramificazioni del jazz, un genere-mondo che racchiude molteplici stili e culture. Nel suo archivio musicale, influenzato dalle sue origini, dialogano contaminazioni e tradizione, trovando spazio broken beat, jazz, house, soul, hip-hop e world music.
Ideatrice di Spacewood, trasmissione ospitata da Radio Sherwood e Radio Raheem, Kasala dedica il suo spazio radiofonico a sonorità e voci spesso marginalizzate dall’industria musicale. Attraverso il suono, fa emergere storie, ritmi e identità oltre confini e barriere, trasformando l’ascolto in uno spazio di resistenza e condivisione.
Scritto da LR