La Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti porta al Cinema Beltrade 11 documentari realizzati dai suoi giovani filmmaker. Una rassegna mensile che testimonia la vivacità di un genere che attraversa l’intera storia della Scuola e che continua a raccogliere riconoscimenti nei festival nazionali e internazionali, oltre che un’occasione per scoprire sul grande schermo come le nuove generazioni interpretano il cinema del reale. Il primo appuntamento è dedicato a Vision d’été, Esseri urbani e Il Giro dell’acqua, tre film che portano narrazioni diverse tutte accomunabili da una riflessione in senso lato sulle dinamiche di cambiamento e sopravvivenza all’interno del contesto urbano.
Vision d’été è ambientato in un’estate torrida, quando una giovane francese intraprende un viaggio di fuga da Marsiglia, cercando sollievo dal cambiamento climatico e dalla gentrificazione solo per scoprire che le sue domande trovano nuove e inaspettate direzioni.
Il Giro dell’acqua racconta del Canale Cavour, un canale artificiale costruito a supporto dell’agricoltura che trae origine dal Po a Chivasso e termina scaricandosi nel Ticino nel comune di Galliate, dove nasce il 40% del riso europeo e dove si intreccia un delicato equilibrio tra acqua e lavoro umano. Questa complessa rete di irrigazione da 150 anni scolpisce il paesaggio, dipingendo un quadro di armonia e bellezza senza tempo.
Esseri urbani invece, in una Milano che celebra il progresso, è un viaggio surreale tra le realtà nascoste della città che dà voce agli “ultimi”, svelando il paradosso di uno spazio urbano diviso tra oppressi e oppressori. L’intenzione è quella di raccontare uno spaccato della città trascurato e abbandonato dalla narrazione mainstream che viene fatta di essa, idealizzata in un modello che in realtà non rappresenta, o almeno, rappresenta solo in parte le persone che la abitano.
Come ormai tante città europee afflitte da queste dinamiche di narrazioni e gentrificazione, Milano viene raccontata come una città di progresso, dove vengono compiute grandi opere di investimento economico nell’edilizia che in realtà molto spesso rimangono legata a investimenti privati. Ma cosa accade a chi da questo modello viene escluso ed emarginato? Cosa ne è di tutte quelle persone che abitano le zone popolari o che addirittura non riescono ad accedere al mercato della casa? Queste sono le domande che si sono poste Mariasole Caio, Marco Occhionero, Camilla Parodi e Simone Pontini per concepire questo film, realizzato con il supporto della rete solidale ci siamo, una storia di lotta e resistenza quotidiana ma anche una storia girata interamente d’estate di vita e di gioia che sprizza dalle strade abitate da chi prova a resistere a questo modello: oltre a portare in luce i problemi esistenti il film cerca soprattutto di dare umanità e dignità a quelle persone che vivono il disagio abitativo raccontando come, alla fine di tutto, esse riescono ad andare avanti e ad essere felici.
Scritto da Carlotta Magistris