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gio 27.03 2025

La Crus Trent'anni dopo

Dove

Magazzini Generali
Via Pietrasanta 16, 20141 Milano

Quando

giovedì 27 marzo 2025
H 21:00

Quanto

€ 28,50

Contatti

Sito web

Nella cittadina alle porte di Milano dove sono cresciuta, c’era un solo negozio di dischi, piccolo, una vetrina in centro vicino alla piazza principale. Quando ci recavamo in gruppo con i miei amici ad acquistare un CD o una musicassetta (!), si scometteva se il padrone del negozio quel disco lo avesse già in casa o se avrebbe dovuto farlo arrivare. Il più delle volte non conosceva nemmeno l’artista che cercavamo. Il gioco ci stancò subito, i soldi erano sempre pochi e poca era anche la nostra pazienza da adolescenti bulimici con ilcontinuo bisogno di ascoltare musica nuova.

Il fratello maggiore di uno di noi una volta ci portò in un luogo magico che divenne in assoluto il nostro tempio di conoscenza e ascolto: la fonoteca all’interno della biblioteca del paese. Una tessera gratuita del sistema bibliotecario ti dava l’accesso a milioni di minuti di canzoni, album, compilation, da ascoltare lì con le tue cuffie. Devo tutto ai quei metri quadrati insonorizzati e alla competenza di chi, quel luogo, lo sapeva gestire con una passione commovente.

Sullo scaffale “gli ascolti del mese” mi colpì un album con una cover semplice: un muro scrostato virato al giallo e una scritta decentrata con una piccola freccia che non andava in direzione del nome impresso sulla cover, ma indicava una nuova strada. Quella che segnò definitivamente il cantautorato italiano, dato che quel disco era il primo omonimo dei La Crus, al secolo Mauro Ermanno Giovanardi a.k.a. Joe e Cesare Malfatti.

Ignoravo completamente la loro provenienza e i loro volti e iniziai l’ascolto incuriosita solo dalla copertina. La voce solista di Joe passò non dalle orecchie ma direttamente nella mia pancia, ragione per cui non riuscii a premere stop. I testi erano intimi e intensi, era sì cantautorato ma le distorsioni della chitarra e gli elementi elettronici a corollario dei pezzi mostravano una evidente contemporaneità punk.

Proprio da quel mondo arrivava Giovanardi, leader nello stesso periodo dei Carnival of fools, perla rara nel panorama italiano, adorati da Hugo Race tanto da aprire anche per Nick Cave and The Bad Seeds. I Carnival si sciolsero di lì a poco e permisero al progetto La Crus di emergere. Nel 1995 il disco vinse tutti i premi più importanti dedicati alla musica; fece conoscere, o nuovamente apprezzare, Piero Ciampi – la cover de Il vino creata da loro è ancora più potente dell’opera originale – ma, soprattutto, generò un discorso del tutto nuovo attorno alla canzone italiana. Gli orpelli caddero, restò la forma e la sostanza. Il fermento musicale milanese offriva ancora spazi indipendenti e autogestiti per poter sperimentare e godersi i live a prezzi ridicoli. I gruppi che si formavano cercavano di collaborare con altri gruppi in una sorta di brulicante e unico magma; i live dei La Crus erano materia viva, molte volte salivano sul palco artisti come Cristina Donà – voce raffinata che continua ancora oggi a stupire – che creavano  un’intesa profonda.con il gruppo,. 

A distanza di trent’anni i La Crus ripropongono l’intero album d’esordio nei club d’Italia. Il 27 marzo ai Magazzini Generali penseremo ancora una volta che “oggi è soltanto un ricordo di ieri”.

 

Scritto da Antonella Grafone