La festa inizia dopo pranzo nel frutteto, ai controlli c’è Alicia Carrera fondatrice dell’etichetta Lio Press e di Maga Circe Musica con Donato Dozzy.
Poiil back to back incendiario di STILL insieme a Low Jack e dal tramonto i quattro quarti acidi e progressivi dell’argentina Desiree Falessi.
La festa in giardino finisce a mezzanotte ma chi vuole può continuare:
si aprono le porte della cattedrale per l’after party con Armonika e nella mangiatoia c’è Gianni Pennikella per una sessione estesa onirica e ironica.
Ai controlli del soundsystem:
Alicia Carrera (DE) dj set
Originaria della Galizia e di base a Berlino, Alicia Carrera è ‘digger’ di fiducia della Buka il suo ultimo set in Rubattino ha spopolato su Resident Advisor.
DJ, Fotografa, grafica, produttrice, label manager ed editrice, uno spirito vulcanico con un approccio globale alla cultura contemporanea. La sua visione si è costruita tra bar fumosi, ceste di vinili usati e pubblicazioni underground.
Fondatrice dell’etichetta LÍO Press dove si propongono viaggi musicali ai confini dell’editoria: dark ambient, library music, sound art, no wave, con pubblicazioni fatte a mano in edizione limitata di musica stampe e pubblicazioni.
Nel 2020 fonda anche l’etichetta Maga Circe Musica con Donato Dozzy.
È resident del leggendario Sameheads club di Berlino con gli eventi Horrorscope, la sua ricerca si muove per connettere musicisti affini e intrecciare le trame di una scena musicale locale e internazionale.
I suoi set sfuggono a ogni luogo comune, trasformando ogni selezione in una narrazione guidata dal principio della libertà assoluta. Alicia porta con sé uno spirito curatoriale e una passione profonda, rendendo il suo stile immediatamente riconoscibile.
Nella sua selezione si trova tutto il fascino della prima house e l’effervescenza del techno cyberdelico, il primitivismo ritmico della new beat e la sofisticazione della new wave, il tutto avvolto in una ricerca costante per melodie inusuali.
Dai mix radiofonici su NTS, Noods e LYL emergono paesaggi sonori psichedelici, costellati di gemme nascoste, aprendo portali su un altrove dove il suono diventa strumento di emancipazione.
Perché per liberarsi, prima di tutto, bisogna lasciarsi trasportare da frequenze sconosciute.
STILL b2b Low Jack (ITA/FR) dj set
L’incontro tra Simone Trabucchi e Low Jack è pronto per sprigionare dancehall e riddim mutanti dal “Beatullo” soundsystem. Coppia incendiaria, non solo in musica: nel 2024 infatti Low Jack e Simone (in veste di Invernomuto) presentano un cortometraggio dal titolo Mangrovia.
STILL è l’ultimo progetto di Simone, fondatore di Invernomuto insieme a Simone Bertuzzi a.k.a Palm Wine.
Dal 2007 a capo di Hundebiss, la sua etichetta che negli anni ha pubblicato Kelman Duran, Lorenzo Senni, Primitive Art, Francesco Cavaliere, Hype Williams, Lamin Fofana, fino alle recenti reissue di Shabjdeed & Al Nather in collaborazione con la Palestinese BLTNM.
Ph. Michele Sibiloni
La sua ricerca sonora inizia con l’alias Dracula Lewis, che passava in Buka live una decina di anni fa, e con STILL si evolve nell’indagine attraverso i suoni della Dancehall digitale dei fili comuni tra la sua città natale Vernasca, l’Etiopia e la Giamaica, già tracciati in forma audiovisiva con Negus, di Invernomuto.
Una riflessione sul colonialismo che approda sulla tedesca PAN con l’album “I”, e poi muta ancora con l’ultimo lavoro aperto e collettivo “Kikommando” registratoa Kampala in dialogo con gli artisti affiliati a Nyege Nyege e alla sublabel Hakuna Kulala.
Da qui le connessioni con MC’s, poeti, rapper, cantanti, tra cui Ecko Bazz con cui gira in tour ultimamente, e la contaminazione dell’originario suono dub e dancehall, con le ritmiche kuduro, trap e drill.
Philippe Hallais, nato a Tegucigalpa nel 1985 e attualmente di base a Parigi, è la mente dietro le architetture sonore di Low Jack.
Co-fondatore di Editions Gravats / Les Disques De La Bretagne insieme a Jean Carval, ha costruito un linguaggio musicale che oscilla tra club mutations, dancehall futurista e sperimentazione sonora.
Ha pubblicato tre album sotto lo pseudonimo Low Jack (Garifuna Variations, L.I.E.S, 2014; Sewing Machine, In Paradisum, 2015; Lighthouse Stories, Modern Love, 2016) e uno a suo nome, An American Hero (Modern Love, 2017). Dal 2017 è parte attiva del progetto Rainforest Spiritual Enslavement di Dominick Fernow (Hospital Productions), portando il suo contributo all’estetica oscura e ipnotica del collettivo.
Nel 2018 ha rilasciato Riddims du Lieu-dit, un mini-LP acclamato come un’ibridazione letale di dancehall mutante, filtrata attraverso gli echi cavernosi della Bretagna. Il 2019 ha segnato un periodo prolifico per Hallais, con progetti pubblicati su diverse etichette e altre incursioni sonore ancora da scoprire.
Desirée Falessi (ARG) dj set
Al centro del suo percorso c’è Influencia Records, la sua etichetta, una piattaforma audace e lungimirante che riflette la sua visione artistica in continua espansione.
Arriva in Buka per l’affinità con i Trancesetters of westfalia e i suoi set estesi al Salon des Amateurs.
Con una naturale affinità per generi come techno, progressive, trance ed EBM, e per linguaggi sonori che spaziano tra electro, breakbeat, acid e minimal, la sua ricerca artistica attraversa territori ibridi, creando ambienti ad alta frequenza che superano le limitazioni di un unico stile.
Il cuore pulsante delle sue performance è l’evoluzione costante dell’energia: un intreccio di texture, percussioni e sonorità mutevoli che trasformano la pista da ballo in un organismo vivo. Ogni set ha una ricerca unica, un viaggio che si plasma in tempo reale attraverso la dinamica del suono e della connessione collettiva.
In cattedrale e Mangiatoia:
Armonika è una piattaforma sonora, rituale traumagico e laboratorio di socialità: ma soprattutto, una festa amica a cui si vuole bene e si sta bene.
È un mondo al contrario, dove il riposo si alterna all’allucinazione, dove ballare con lentezza improbabile nella mescolanza delle lingue attorno al suo dancefloor gravitano DJ, percussioni live, incursioni e oggetti luminosi.
Per il fuoriorario di Buka, Armonika porta con sé Mina Cooper, performer di dark burlesque e cabaret accompagnata dalle incursioni di Mandura, one man freak band; il rodato trio composto da Lester Mann, la voce e percussioni di Rabii Brahim e l’armonica synth di Freddy Amoruso, il tutto mixato in un b2b a sei mani con l’aggiunta di Mattia Dambrosio e Zoetrope oltre alle stranezze campionate live da Federica Amoruso e in mangiatoia l’ibrido live/dj set onirico dell’amico comune ed eroe degli altri mondi Gianni Pennichella.
Scritto da La Redazione