Uno spettacolo davvero ben calibrato, come ce ne vorrebbero altri 10 ogni mese in calendario. Una storia palesemente intima come la vita dei personaggi. Tra l’altro nemmeno pochi, ben 11, un numero che di solito si trova nei musical ma che qui è solo necessario per garantirci il viaggio in un paese disagiato dalla povertà e dalla politica. Un paese così disagiato che il più disagiato dei sui abitanti, un bambino di nome Gyula, vola sulla testa di tutti senza nemmeno saperlo. Una storia che non cade mai, che va di fioretto sia con la banalità che non la mediocrità del nostro caro genere umano. Davvero bravi tutti e viva la musica. Da vedere certamente.
Scritto da Fabrizio Fedeli