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mer 16.07 2025

Stefano Bollani Quintet

Dove

Castello Sforzesco
Piazza Castello, 20121 Milano

Quando

mercoledì 16 luglio 2025
H 21:00

Quanto

€ 46/30/34,50

Contatti

Sito web

Musicista, scrittore, conduttore radiofonico, personaggio televisivo. Lo showman Stefano Bollani è tutto questo. Per noi è il pianista cresciuto alla corte di Enrico Rava, eterno scopritore di giovani talenti, ma per il grande pubblico di Mamma RAI non può che essere l’ospite fisso di Renzo Arbore in “Meno siamo meglio stiamo” e poi il conduttore di “Sostiene Bollani” e dei successivi “L’importante è avere un piano” e “Via dei Matti n. 0”.

Nonostante il successo come trascinante uomo di spettacolo, Bollani rimane – fortunatamente – in primo luogo un musicista, come ci ricorda la sempre intensa attività in studio e dal vivo. Jazz, ma non solo jazz, piano solo, grandi collaborazioni, orchestre sinfoniche, viaggi nella canzone italiana e nella musica brasiliana. Di recente lo abbiamo rivisto riproporre sul palco della Casa del Jazz, a quasi venticinque anni dalle ultime apparizioni in pubblico, “Shades of Chet”, l’omaggio a Chet Baker firmato nel 1998 insieme ad Enrico Rava, Paolo Fresu, Enzo Pietropaoli e Roberto Gatto.

Ma definire attivo Stefano Bollani è quasi riduttivo, visto che per tutta l’estate sarà in tour con otto diversi progetti, fra i quali ricordiamo il duo con Trilok Gurtu ed il ritorno del Danish Trio che lo vede insieme a Jesper Bodilsen e Morten Lund. Per la maggior parte del tempo lo vedremo però attraversare in lungo e largo la penisola con il suo solo per piano e con la formazione con cui lo vedremo stasera, il nuovo quintetto delle meraviglie formato da Larry Grenadier e Jeff Ballard a contrabbasso e batteria – ovvero la sezione ritmica del Brad Mehldau Trio -, Vincent Peirani alla fisarmonica e Mauro Refosco alle percussioni.

Se quindici anni fa Bollani ci aveva stupito presentandosi nel tour di “Sheik Yer Zappa” con Josh Roseman, Jason Adasiewicz, Larry Grenadier e Jim Black, possiamo affermare che anche questa volta non è stato da meno.

Scritto da Carlo Cimmino