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ven 19.09 2025 – dom 21.09 2025

Spore 2025: Anime della mia anima

Dove

Serre dei Giardini Margherita
Via Castiglione 134, Bologna

Quando

venerdì 19 settembre 2025 – domenica 21 settembre 2025

Quanto

free

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Torna a Bologna SPORE, la rassegna multidisciplinare curata da Kilowatt e Wissal Houbabi che dal 19 al 21 settembre accende la città con tre giorni di performance, installazioni, musica e pratiche collettive attorno alla cultura diasporica. Il titolo scelto per questa edizione – Anime della mia anima – diventa filo conduttore per una riflessione che unisce memoria, politica e poesia, partendo dalle parole con cui il gazawi Khaled Nabhan salutò la nipotina Reem, prima di essere a sua volta martirizzato. Un invito a riconoscersi come comunità interconnessa, a vivere l’arte come atto di resistenza e come spazio necessario per immaginare un cambiamento sostanziale.

Il programma si apre il 19 settembre con una performance corale che intreccia moda, danza, parola e musica: sul palco Zineb Hazim, designer marocchina che fonde eleganza italiana e radici nordafricane, la coreografa egiziana Farah Khalaf, già in residenza SPORE, accompagnate dai suoni di Boogga Zogga e dalle parole di Houbabi. La serata prosegue con Janubi, piattaforma fondata da Elyes Fatnassi che porta nei club i ritmi del sud globale contro l’omologazione occidentale.

Il 20 settembre la rassegna si sposta sul terreno del cinema e della riflessione: l’installazione Abito di Confini di Opher Thomson racconta la migrazione attraverso i paesaggi italiani, mentre l’incontro A Seventh Man, moderato da Houbabi, mette in dialogo Justin Randolph Thompson, Pierluigi Musarò e Jermay Michael Gabriel a partire dall’opera di John Berger e Jean Mohr. In serata arriva Men Bled Le Bled, cartografia audiovisiva firmata da Houbabi insieme a Houssem Ben Rabia e Francesco Fiore De Conno, seguita dalla doppia performance di Sofia Jernberg, cantante etiope-svedese dalla vocalità radicale, e dello stesso Gabriel con Colonna አም, indagine performativa sulla monumentalità coloniale italiana. La giornata si chiude con il djset Zahma del producer egiziano Adù, un viaggio sonoro che intreccia Mediterraneo e dancefloor globali.

Il 21 settembre si apre invece con il workshop Embodied Explorations di Michael Hanna, danzatore e attivista egiziano, che propone un lavoro sul corpo come archivio di resistenza e immaginazione. In serata, spazio alla musica di Samah Boulmona e Ali Hout con Shurum Burum, un set che reinterpreta i maestri della canzone araba e le voci della resistenza, seguito dalla performance di Hanna Kinetic Echoes: A Solo of Sumud, solo esplora il viaggio somatico del superare le avversità, riecheggiando sia la forza personale che la resilienza collettiva riscontrata nella storia.

Scritto da La Redazione