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gio 02.10 2025 – dom 19.10 2025

MUSAIVUM

Dove

Galleria Montegani
Via Lodovico Montegani 7, 20141 Milano

Quando

giovedì 02 ottobre 2025 – domenica 19 ottobre 2025

Milano accoglie MUSAIVUM, presentazione del libro Moving Cathedrals e mostra del collettivo berlinese Diamonds, a cura di Dali Geralle e Davide Onish, negli spazi di Galleria Montegani dal 2 al 19 ottobre 2025 (vernissage giovedì 2 ottobre, 18:00–21:30; aperture pubbliche 3–5 ottobre, 15:00–19:00; poi su appuntamento).

Il progetto s’inserisce in The LEX Series, un ciclo di mostre che lavora per dare una base solida al discorso sul post-vandalismo: dal gesto percepito come disprezzo o sfida sociale alla sua presa di coscienza estetica, fino alla nozione chiave di “distruzione controllata” che sfocia in atto di costruzione. Qui l’astrazione prende il sopravvento sulla didascalicità della lettera: segni, linee e tecniche vengono destrutturati e riassemblati in un linguaggio personale e controllabile. 

Il libro Moving Cathedrals (Hitzerot) indaga una serie di dipinti astratti collettivi eseguiti sulla S-Bahn di Berlino: un processo a più mani in cui la fiducia reciproca sospende l’ego individuale generando “beautiful moments of chaos”. Il risultato sono composizioni che evocano mosaici e rosoni, vere cattedrali in movimento che sorprendono nella routine dei pendolari. In mostra il progetto editoriale dialoga con dettagli fotografici dei treni, trattati come dipinti e con sculture in plastilina che traducono in oggetto tangibile l’astrazione dei dipinti.

È una traduzione necessaria per far esistere il lavoro nel white cube, oppure un’addomesticazione del rischio? Le “cattedrali” sui treni pendolari producono immagini potenti, ma spostano il fuoco: dai corpi che abitano e puliscono quei convogli alla loro icona musealizzabile. In questo senso LEX funziona insieme da lessico e da legge. Il merito della mostra è tenere insieme fiducia (l’ego che arretra nel collettivo) e frizione (le questioni etiche dell’appropriazione) senza chiuderle in una morale unica. La domanda resta aperta: Qual è il margine di disordine che siamo disposti ad accettare in galleria?

Scritto da Ritamorena Zotti