“In vino veritas” non è un proverbio da osteria: è un codice culturale che ha attraversato i secoli. Il vino – nato nel Caucaso meridionale, ma dall’Italia diffusosi come pratica agricola nel resto d’Europa – ha contribuito a costruire un’identità comune del continente: riti collettivi, politiche economiche, estetiche del convivio. Se l’olio è stato strumento di sopravvivenza, il vino è stato linguaggio, simbolo e politica. E oggi Milano, città-laboratorio d’Europa, si mette in scena come capitale di questo lessico liquido.
Dal 4 al 12 ottobre 2025 prende vita l’ottava edizione della Milano Wine Week, festival che invade la città con calici e masterclass, feste e installazioni, charity e viaggi fuori porta. Non un evento chiuso per addetti ai lavori, ma un dispositivo urbano che porta il vino nei luoghi della vita quotidiana: piazze, hotel, musei, mercati e club.
Il via ufficiale è sabato 4 ottobre con il Brindisi di apertura ai Dazi dell’Arco della Pace: migliaia di persone con i bicchieri alzati in una delle piazze più iconiche della città, tra sponsor, Slow Food e la Fondazione Francesca Rava. Lo stesso giorno parte l’Enoteca MWW, hub esperienziale e tecnologico dove scegliere tra centinaia di etichette, incontrare vignaioli e testare le macchine di mescita come fossero slot machine.
La domenica si alza subito il livello con il Walk Around Tasting Wine List Italia al Marriott Hotel: cento sommelier, decine di carte vini, un rituale collettivo di assaggi che diventa performance. Parallelamente, nello studio di Arnaldo Pomodoro, si brinda tra sculture e archivi: arte e vino si stringono la mano.
Lunedì 6 arrivano gli MWW Awards, la serata degli Oscar del vino con giuria guidata da Andrea Grignaffini. Martedì il registro cambia: masterclass Franciacorta, charity dinner al Principe di Savoia e le attività di Slow Food nelle scuole e nei ristoranti, con l’acqua come filo conduttore.
Mercoledì la città esplode di appuntamenti: doppia masterclass Franciacorta, tavoli con Luca D’Attoma, mystery tasting, walk around all’Enoteca, degustazioni allo store Terre d’Italia, fino al dj set e guest shift al Giardino Cordusio. Dal calice al cocktail, dal tasting alla dancefloor.
Giovedì si entra nel cuore corporate: Walk Around Tasting Carrefour & Friends, Cantina Gisela in Enoteca, giornata Slow Food sulla biodiversità e l’evento Ca’ del Bosco x Bang & Olufsen, dove l’esperienza del vino diventa installazione sonora. In serata charity e slow fiber all’Ecosistema in Duomo.
Venerdì 10 la Toscana porta a Milano ventiquattro consorzi per un tasting che finanzia la Fondazione Radioterapia Oncologica. Poi l’Aperitivo d’Autore con Cantina Ricasoli, artisti che disegnano etichette live e la Slow Food Week che mette insieme grani, mais, riso, show cooking e dj set.
Sabato 11 è tempo di evasione: navette hop-on hop-off per l’esperienza Franciacorta tra cantine e paesaggi, un modo sostenibile e senza sbatti per bere fuori città. Tornati a Milano, si chiude in bellezza con la One Wine Night ai Dazi: tasting e clubbing, calici e consolle, un format pensato per la next generation che non vuole scegliere tra enoteca e dancefloor. Alla Fabbrica del Vapore invece prende forma il Mercato della Terra Slow Food con showcooking e laboratori.
Domenica 12 la Franciacorta replica il tour enologico e la Fondazione Catella ospita la Slow Food Week con talk scientifici sull’acqua come bene comune. Una chiusura più riflessiva, tra ambiente e agricoltura, prima che la città si tolga la maschera da capitale del vino e torni al suo solito ritmo.
Per nove giorni Milano gioca a essere capitale mondiale del vino, e ci riesce perché sposta il baricentro dalle fiere agli spazi urbani. Non solo degustazioni, ma party, charity, viaggi fuori porta, installazioni artistiche e mercati contadini. Il vino diventa un linguaggio urbano: a Milano puoi berlo in piazza, davanti a un Pomodoro, dentro a un Marriott, sopra la Torre Branca o sotto una consolle.
Penotazioni disponibili qui al link; programma completo a questo link.
Scritto da Ario Mezzolani