Xing presenta a Raum, Bologna, The Telescopic Aulos of Atlas, una sound performance di Lukas De Clerck, musicista fiammingo per la prima volta in Italia.
The Telescopic Aulos of Atlas ruota intorno alla pratica artistica di Lukas De Clerck incentrata sull’Aulos, un antico strumento a fiato doppio greco-romano e al progetto archeo-musicologico di farlo rivivere. Ma mentre classicisti e liutai si sono spesso interessati a conservarlo come reperto storico o a crearne repliche esatte, De Clerck si è concentrato sulla progettazione di uno strumento vivo, libero dalle aspettative tradizionali su come dovesse apparire, suonare o venire suonato. Dopo diversi anni di approfondimento ha dato libero sfogo alla sua produzione espressiva, necessariamente autodidatta, data l’assenza di alcuna documentazione sonora originale. Seguendo il desiderio di spogliare lo strumento del suo enigmatico passato, De Clerck ha creato un nuovo Aulos contemporaneo: l’Aulos Telescopico di Atlante. Nell’antichità questo strumento veniva associato a Dioniso per le sue qualità timbriche e le sonorità drone, in contrapposizione alla dolce e armonica lira di Apollo. La sua microtonalità e il timbro ruvido erano fuori luogo in un’epoca che attribuiva il massimo valore estetico alla perfezione matematica; di conseguenza, Orazio derideva lo strumento definendolo volgare e impetuoso, mentre Pratinas lo definiva adatto ad accompagnare “solo le giostre porta a porta e le risse dei giovani ubriachi”. Oggi, il Telescopic Aulos consente a De Clerck di focalizzarsi sulla ricerca delle qualità di uno strumento i cui elementi centrali sono la microtonalità, la tessitura sonora e le risultanti psicoacustiche, rendendo il suo lavoro decisamente unico in diversi ambienti musicali.
Scritto da LR