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mar 07.06 2016

Outrageous acts and everyday rebellions

Dove

kaufmann repetto
Via di Porta Tenaglia 7, 20121 Milano

Quando

martedì 07 giugno 2016
H 19:00

Quanto

free

Tempo fa qualcuno mi ha chiesto se fossi d’accordo con il “femminismo positivo”. Al di là del fatto di non avere idea di che cosa il termine “positivo” potesse indicare in relazione al femminismo (c’è quello negativo? Forse.) ho pensato a quanto le donne devono quotidianamente, per obbligo e per farsi ascoltare, creare dei gruppi, delle tematiche. E fare squadra. E ancora oggi funziona così, perché comunque rappresentiamo una minoranza. E ce lo raccontano delle tostissime artiste che nella storia dell’arte degli ultimi vent’anni hanno dimostrato di “avere le palle”. La collettiva da kaufmann repetto, Outrageous Acts and Everyday Rebellions – che riprende il titolo di un libro della giornalista americana Gloria Steinem – tratta questa tematica attraverso il punto di vista, le opere, le dichiarazioni, le provocazioni, i dibattiti e gli atti performativi di Judith Bernstein, Marc Camille Chaimowicz, Leidy Churchman, VALIE EXPORT, Guerrilla Girls, Ele D’Artagnan, Anthea Hamilton, Lena Henke, Sanya Kantarovsky, Lee Lozano, Margherita Manzelli, Carol Rama e Anicka Yi.
Questa sfilata di nomi dell’arte rappresenta una selezione accurata di un secondo passaggio di una serie dedicata alle donne. La prima collettiva su questa tematica – l’arte affrontata da uno sguardo contemporaneo femminile – è stata realizzata da Kaufmann Repetto nel 2014 con Revolution from within, ispirata all’uscita del romanzo The blazing world della scrittrice americana Siri Hustved – storia di una donna pittrice che lavora e lotta in un sistema dove ciò che conta, ciò che segue la folla, avviene solo se dietro c’è “un paio di palle”, come scrive l’autrice. Così, attraverso “atti scandolosi” e “ribellioni quotidiane” saremo testimoni di un percorso sviluppato attraverso passaggi estremamente femminili: “delicatezza”, “ornamentalismo”, “sensualità”, “voluttà”, “disobbedienza” e i loro opposti per comprendere quanto ancora il maschile e femminile possano essere distinti, o posti in relazione tra loro.

Scritto da Rossella Farinotti