Ambiguità, instabilità delle relazioni interpersonali, percezione soggettiva del tempo e della realtà. Nel progetto “7 Tage” (7 giorni) del duo tedesco M+M il cinema diventa la base per affrontare il diverso significato che parole e azioni assumono a seconda del contesto. Sette filmati con un unico protagonista, l’attore austriaco Christoph Luser, un episodio per giornata, ispirati alle scene di sette lungometraggi diversi girati tra gli anni Sessanta e Ottanta, da Shining a Saturday Night Fever passando per Le mépris (Il disprezzo). I mezzi filmici diventano il modo più diretto di trattare la serialità, il significato dello scorrere del tempo per gli individui e le trasformazioni nella percezione sociale.

La doppia narrazione simultanea di ogni scena/giornata, alternata alla successiva con una proiezione su quattro canali, crea un effetto enigmatico e inatteso. Lo spettatore si trova in uno spazio immersivo in cui è coinvolto fisicamente e psicologicamente non solo attraverso le immagini, ma anche grazie al suono che contribuisce alla spazializzazione e all’inclusione. Ognuno può reagire in accordo con la propria sensibilità e dare una diversa interpretazione della scena proiettata. Il cinema diventa così non solo la base per affrontare le sfaccettature delle identità dell’uomo, ma anche lo sfondo materiale per una specie di sovrascrittura della realtà.

Il progetto, sviluppato tra il 2009 e il 2015 da Marcc Weis e Martin de Mattia, inaugura venerdì 10 giugno alle 18 al MAMbo e la sua visione inaugurale apre l’edizione 2016 di Biografilm festival.