Urs Fischer è un artista ingombrante. Nella personale al New Museum del 2009 sconvolse tre piani interi del museo, tre anni dopo chiese a Pinault due piani di Palazzo Grassi e ora Massimo De Carlo apre la stagione esponendolo in tutte e due le sedi, la nuova di Palazzo Belgioioso e la classica a Via Ventura. Il primo ingresso trionfale a Milano risale a più di dieci anni fa, quando occupò l’Istituto dei Ciechi con una mostra della Fondazione Trussardi, Jet Set Lady. La potenza iconica delle sue sculture impermanenti è grandissima: La casa di pane, che abbiamo rivisto grazie a Celant a Arts and Food, o Il ratto delle Sabine in forma di candelone di cera a grandezza naturale, che a mano a mano che si scioglieva perdeva pezzi e arti all’Arsenale di Venezia, sono rimaste leggendarie.
Scritto da Lucia Tozzi