Nel libro “Afrodita” la Allende affronta la bellezza dell’erotismo nel suo aspetto più godereccio. L’estasi sessuale è associata all’estasi del palato. Nel testo si parla di magia e di cibi afrodisiaci e di vino. In un capitolo la scrittrice peruviana sogna di avere una cantina in casa, entrare nel ventre molle della terra umida, scegliere l’annata giusta, la bottiglia che più si abbina al proprio umore e stapparla. Una volta bevuto il primo sorso, iniziano a dilatarsi le iridi, finché ogni atomo del proprio corpo si eccita ed espande. La Allende sembra descrivere la stessa sensazione che ho provato al Panorama Bar quando ho visto Ann Foxmann. Ogni traccia era vino, ogni sguardo un boccone afrodisiaco. Eravamo un plotone di Satiri e Afrodite, in balia del peccato più puro. La passione. L’edonismo. L’house music. Stasera si replica.
Scritto da Luisa Indelicato