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sab 15.10 2016 – dom 02.04 2017

Geometria figurativa

Dove

Collezione Maramotti
Via Fratelli Cervi 66, 42124 Reggio Emilia

Quando

sabato 15 ottobre 2016 – domenica 02 aprile 2017

Quanto

free

Le opere di nove artisti che si può pensare rappresentino un’astrazione o, inversamente, astraggano una rappresentazione.

Private view su invito: 15 ottobre 2016, alle ore 18.00.

In questa prospettiva, geometria e figurazione si intrecciano: le forme cambiano aspetto, la geometria si piega su se stessa, emergono motivi, mentre la figurazione si riferisce a corpi nello spazio – corpi che si protendono per poi recedere – così come ai numeri e al loro svolgersi come tempo, per esempio il numero dei secondi in un giorno.

Il tempo è anche uno dei temi ricorrenti della mostra. Tutte le opere sono dipinte a mano, in alcuni casi wet-into-wet, con diverse applicazioni sulla pittura ancora fresca, per essere completate in una singola seduta. La pennellata stessa, amplificata e adattata alla scala e al volume del piano pittorico, ha una sua durata. Pur essendo apparentemente bidimensionali, alcune di queste opere giocano con la profondità di campo in termini di materiali, stratificazioni e trasparenze, di dislocazioni spaziali che coinvolgono le sale in cui sono esposte. Qui possono anche essere considerate come basate sul tempo, dato che operano visualmente a velocità diverse. Che le opere rivelino il loro contenuto in modo graduale o apparentemente all’istante, esiste sempre un fattore temporale fra l’immagine e la sua ricezione, fra lo spettatore e l’opera. Con questo ci viene ricordato che l’esplorazione umana dello spazio inizia dapprima con la visione, dato che ci “muoviamo” nel mondo con la vista, prima di affrontarlo con il corpo. C’è il pericolo di perdere alcuni dei nostri poteri iniziali di osservazione, man mano che diventiamo sempre più mobili e distratti, con la mobilità che comunque aumenta e diminuisce lungo l’arco delle nostre esistenze. Le immagini dipinte, indipendentemente dalla velocità con cui le recepiamo, ci costringono a rallentare, ci attirano verso di loro. Le opere di questa mostra, anche quelle dall’apparenza più astratta, forse proprio queste più di tutte le altre, possono essere viste come rappresentanti l’azione del vedere, da parte sia dell’artista che dello spettatore.

Gli artisti inclusi nella mostra sono:

Sadie Benning (Stati Uniti; vive e lavora a New York)

Alex Brown (Stati Uniti; vive e lavora a Des Moines, Iowa)

Mamie Holst (Stati Uniti; vive e lavora a Ft. Myers, Florida)

Chip Hughes (Stati Uniti; vive e lavora a New York)

Xylor Jane (Stati Uniti; vive e lavora a Greenfield, Massachusetts)

Robert Janitz (Germania; vive e lavora a New York)

Ulrike Müller (Austria; vive e lavora a New York)

Nicolas Roggy (Francia; vive e lavora a Parigi)

Richard Tinkler (Stati Uniti; vive e lavora a New York)

Scritto da Salvatore Papa