L’abitudine è una cosa che logora e uccide. Sono contento quindi che di In Treatment non abbia modo di abituarmi. Certo mi farebbe piacere avere la certezza di sapere che, con cadenza regolare, c’è un party che trasforma un non-luogo in un club, che in realtà è un allestimento d’arte temporaneo, dentro cui ballarci fino a salutare il sole. Ma anche se fosse ogni volta un luogo e un concept diverso, qualcosa snaturerebbe l’imprevedibilità e la sorpresa di questo evento. Quindi l’occasionalità è un altro plus del migliore e più innovativo party che c’è in città. Non me ne vogliano gli ideatori che vorrebbero fare la loro festa sempre (o quasi) ma a malincuore sanno anche loro che non è così fattibile. Che si mettano in testa che le figate sono rare e la gente se le deve ricordare e ne deve godere quando ci sono. A noi non resta quindi che perderci in questo F(ee)l Rouge che sarà un labirinto fatto con il nastro (rosso) di plastica che serve per imballare i bancali e che porterà al dancefloor animato da Julius Steinhoff. Un giovane dj e producer di Amburgo dove risiede con il suo record-shop-label Smallville e insieme al socio Dionne sono gli Smallpeople. Aspettatevi un dj set fatto di bassi profondi e sample soul su 4/4 raffinati, che sono l’unica abitudine che non logora anzi migliora la vita. Se poi li senti ad In Treatment stai da Dio! E se non l’hai capito: goditela perché non si sa quando ricapiterà.
UN ESEMPIO DELL’ALLESTIMENTO
Scritto da Il Brillante