Experimental rock, alt metal, post everything. Ma anche: giappo noise, sludge doom, Heavy Rock(s). E ancora: brutal indie, colossal drone, orange psychedelia, Pink shoegaze. Il trio nipponico, figlio dei Melvins e cugino dei Sunn O))) (Atsuo, qualche tempo fa, ha anche collaborato con Stephen O’Malley nel progetto parallelo Ensemble Pearl), non ha paura delle vostre etichette. Per questo, superata – ampiamente – la boa del ventesimo lavoro in studio, dopo la quarta collaborazione con Merzbow, Gensho licenziato a marzo, ha deciso di prendersi una pausa dalla propria prolificità compulsiva e celebrare quello che può essere considerato uno dei capisaldi del noise – spaziale, ambizioso eppure accessibile – tutto. Motörhead meets Sigur Ros, per dirla alla NME: Pink compie dieci anni ma la sua potenza dilatata all’infinito, in una dimensione a metà fra drone doom, riverberi e rock’n’roll, stasera unirà nel sacro nome del rumore tanto i metallari quanto gli amanti del rock sperimentale. Atsuo, Wata, Takeshi: da venticinque anni, i samurai post moderni della Tokyo (noise) renaissance.
Scritto da Chiara Colli