Se rimani incredulo quando vedi le folle che oggi acclamano Marco Carola, è perché sei ancora troppo legato a quel Fokus del 1998 o a tutta la serie di Question. Dischi che hanno proiettato Marco nell’Olimpo della techno mondiale, ma che ora – ahimè – lo vedono arenato sul trend tech-house-minimal. Ciò non toglie sia uno degli ambasciatori della techno italiana del mondo, conosciuto a livello internazionale da ormai più di un decennio. Successo che gli permette ormai di radunare diverse migliaia di persone ogni volta che suona (in Italia soprattutto, ma anche all’estero vedi Sonar quest’anno) e che è un punto da cui non si torna più indietro. Se ti piace la techno scarna, ossessiva, mentale, fatta di loop, pause, ripartenze, minimale ma massimale e di massa, lui è l’uomo che fa per te. Marco suona quello che gli piace, esprime la sua idea di musica da club e forse è proprio la sicurezza la chiave del suo continuo successo.
Scritto da La Redazione