Le luci fioche dei faretti nautici sono un po’ paracule, ma glielo perdoniamo, perché Deposito è un posto dove chi ama il vino può perdersi in mille etichette.
Mattoncini rossi, scaffalature industriali e tanto, tanto vino (naturale, si capisce) da tutto il mondo. Che la frontiera del “vino vero” in città sia un fenomeno in espansione lo sappiamo ormai da tempo; che l’estetica dei natural wine bar voglia richiamare a tutti i costi i sobborghi della Grande Mela, pure. Eppure Deposito Enoteca somiglia davvero ad un deposito, non lo scimmiotta. Il brusio del venerdì sera riecheggia tra pile di scatole di cartone e casse di bottiglie. Sì, le luci fioche dei faretti nautici sono un po’ paracule, ma glielo perdoniamo, perché Deposito è un posto dove chi ama il vino può perdersi in mille etichette. Tanta Italia e tanta Francia, con una selezione di circa settecento vini artigianali da piccoli produttori.
Ok, il vino, ma a cibo come siamo messi? Molto bene. Sì perché metti che esci dopo il lavoro e ti precipiti a bere un vinello naturale, dovrai pure pensare ad una strategia per non farti ritirare la patente. Ecco quindi che il tuo più grande alleato è il menù di Deposito. Qui puoi mangiare quello che vuoi: piatti freddi, piatti elaborati, piatti veggie, crudi, carboidrati e pesce. Tutto con una qualità e una ricercatezza non affatto scontate.
Ok il cibo, ma il conto? Per i vini, come sempre, dipende da cosa prendete. Ci sono ottime proposte a fascia bassa, media e alta. Per il cibo viaggiamo tra i 13 e i 18 euro. Certo che se poi vi prendete la lagrima di maiale iberico, sono affari vostri.