Ad could not be loaded.

Sine by Di Pinto

Zero qui: beve il sangue di San Gennaro

Categorie Ristoranti
quartiere Dateo

Contatti

Sine by Di Pinto Viale Umbria, 126
Milano

Orari

  • lunedi chiuso
  • martedi 07:00 PM–12:30 AM , 11:00 PM–
  • mercoledi 12:30 PM–03:30 PM , 07:30 PM–11:00 PM
  • giovedi 07:00 PM–12:30 AM , 11:00 PM–
  • venerdi 07:00 PM–12:30 AM , 11:00 PM–
  • sabato 07:00 PM–12:30 AM , 11:00 PM–
  • domenica chiuso

Si prega di verificare sempre
l'attendibilità delle informazioni fornite.

Roberto Di Pinto ha fatto un menù vegano. Ok, respira. Non è quella roba lì. Non è la solita litania detox con crumble di semi di lino, né la retorica da food-activist col tatuaggio delle radici. Questo è “Napovegano”, e dentro c’è Napoli. Non quella da cartolina, ma quella che ti fa la pernacchia, ti offre un piatto e intanto ride sotto i baffi. Di Pinto dice che ci mette il gioco. Noi diciamo che ci mette lo sfottò: quella cosa tutta partenopea che fa sembrare ogni forchettata una presa in giro affettuosa. Ma affettuosa un corno, perché dietro ogni piatto c’è una tecnica che, se non stai attento, ti frega. 

Sine by Di Pinto

 

Si parte con una pizzetta fritta tutta green (ma che ti dà soddisfazione come la versione porca da stadio), poi si rimbalza tra sucrine che vogliono essere scarole, gnocchi sorridenti alla sorrentina, fino al piatto manifesto: “agnello fujuto”. Che non è agnello, e manco c’è, perché, appunto, è fujuto. Ma lo senti, lo immagini. Tipo lo spettro del pranzo di Pasqua, dove il veg-power ha dimostrato che razza di piatti la cucina vegetale può creare. 

Una liturgia napoletana riscritta con verdure, memorie e molta, molta scanzonatura.

Il finale? «Una tristissima macedonia di frutta» – mi dice Roberto Di Pinto. È ovviamente una bugia. Perché è tutto fuorché triste. E così pure il dolce si prende gioco di te. Vegano sì, ma pure teatrale, napoletanamente kitsch. 

Pizza vegana di Sine by Di Pinto

Dietro tutto questo, uno chef che si diverte a ribaltare i piani e sovvertire le regole: alta cucina e cultura popolare, veganismo e scarpetta, arte e cucina, con tanto di omaggio a San Gennaro in versione Miracolo a Milano (inclusa stampa d’artista). Una liturgia napoletana riscritta con verdure, memorie e molta, molta scanzonatura.

Vegano? Sì. Ma col colpo basso. E la risata pronta.