Nella zona attorno alla Bocconi è uno dei giapponesi migliori. Sushi-Koboo è ormai un ristorante storico: aperto da ormai 18 anni (ma rifatto quattro volte), nell’ultimo restyling ha fatto riemergere i vecchi mattoni dei muri portanti e ha conquistato un’atmosfera vagamente newyorkese grazie a delle strane applique in resina disegnate dall’architetto Nisi Magnoni. Per fortuna il trenino c’è sempre ed è bello mettersi al bancone e pescare i piatti che passano sul nastro: un gioco che, a distanza di tanti anni, ci piace ancora moltissimo. Specializzato nel pesce crudo, consigliamo gamberi e scampi ma anche chirashi con pesce oppure orata o polipo o gamberi alla griglia. È tutto di ottima qualità, servizio attento e menù piuttosto ricco. Ovviamente non mancano le barche di sushi e sashimi, di ogni dimensione, dalla scialuppa alla portaerei. Nei prossimi mesi sono attese delle novità in cucina, con una tendenza sempre più marcata verso i piatti fusion. Staremo a vedere, ma vorrei che non cambiasse più di tanto: nell’angolo c’era una bellissima ragazza con i capelli rossi, lisci e ben pettinati che mi ha ricordato quella casa nella prateria. La prossima volta, spero tanto di ritrovarla ancora.
Corrado Beldì