Abbandonate qualsiasi pretesa di formalità (servizio al tavolo incluso) non appena varcate la soglia, vi avviso. Si fa la fila per ordinare in cassa al proprietario, personaggio a dir poco “singolare”, si paga in contanti, si sceglie da un menu scritto in gessetto su una lavagna improvvisata (e non è raro che alcuni piatti del giorno vengano cancellati sul momento, causa esaurimento scorte), si ordina al bancone e si aspetta in piedi – pazienti, perché la rapidità non è proprio il loro forte – che il vassoio con la propria ordinazione sia pronto.
Eppure ne vale la pena: insalatone (composte a proprio gusto scegliendo da un assortimento di verdure crude e cotte a vapore esposte in vetrina che fanno sempre la mia felicità), sformati, quiche e tanti altri piatti caratterizzati dalla scelta esclusiva di materia prime freschissime, si fanno letteralmente spazzolare. Per non parlare dei dolci fatti in casa, vero e proprio fiore all’occhiello della cucina. Insomma, se avete una certa fame, voglia di mangiare sano e non vi scandalizzate di fronte alla formula “fai-da-te” vi consiglio di farci un salto per una cena informale, anche improvvisata all’ultimo minuto. Dimenticavo di dire che non si prenota, ça va sans dire.
Elena Minozzi