Rab: questo non è un bar. Sono nata al contrario. Parlo al contrario. oirartnoc la ehcna ovircs etlov A. E bevo pure al contrario (invitatemi a bere e vedrete). Quindi vado al Rab. Adatto per mangiare, bere, leggere o studiare, è anche un posto socialmente utile e inclusivo. I ragazzi dell’associazione di volontariato “Handicap…su la testa!”, forti dell’esperienza del lavoro svolto in questi anni, continuano a portare avanti la loro missione possibile: entusiasmo e normalità! Questa volta lo fanno aprendo un bar nel centro di Milano e mantenendo vivo l’obiettivo di rispondere a un’esigenza di parità tra persone diverse.
Per questo al Rab ci sono Fabio, che gestisce il locale con le sue collaboratrici, e alcuni ragazzi con disabilità intellettiva che, con un gran sorriso, sono pronti ad esaudire ogni vostra richiesta.
Il segreto di Rab sta nello spirito e nell’accoglienza, che si sente già al primo passo all’interno del locale. Divani, poltroncine e tavolini tondi ricordano molto i co-working dell’Europa del Nord, ma il bancone lungo e le numerose bottiglie alle spalle dei baristi svelano l’identità notturna del locale, aperto fino alle 2 del mattino nel fine settimana.
Se non hai soldi, entra lo stesso. Ci sono 16 caffè sospesi al momento! Per fortuna c’è un angolo di mondo che funziona al contrario.
Alessia Musillo