Appuntamento a Bologna per tutti gli appassionati dell’indiscussa “regina del crimine” inglese.
Da venerdì 24 a domenica 26 novembre al Teatro Duse va in scena “Testimone d’accusa”, il legal drama ispirato all’omonimo racconto di Agatha Christie, per la prima volta in tour nei teatri italiani.
Con un chiaro spunto autobiografico dell’autrice inglese, la commedia prende il via dalla storia di una donna tradita dal marito, Leonard Vole, accusato di omicidio. Quello che si presenterà davanti agli spettatori è un dramma giudiziario, perfettamente ricostruito su colpi di scena, battute e un uso magistrale dei meccanismi e del gergo avvocatizio tra i personaggi, in un crescendo di intrecci e momenti di tensione che rende lo spettacolo assolutamente imperdibile.
E proprio riguardo allo spettacolo il regista Geppy Gleijeses afferma: “[…] questo diamante luccica in tutto il suo splendore. Naturalmente metterlo in scena richiede un cast di livello superiore e un realismo (non certo naturalismo) rigidissimi. […] vi anticiperò due particolari: in scena avremo lo stenografo che scriverà – con il particolare ticchettio – tutti i verbali del processo su una macchina stenografica autentica del 1948 (la commedia è del ‘53), i sei giurati saranno scelti tra il pubblico sera per sera, e chiamati a giurare e ad emettere il verdetto. Buoni brividi a tutti!”
Abbiamo intervistato Giulio Maria Corso, attore palermitano classe 1989, che nella pièce interpreta il personaggio di Leonard Vole.
In questo spettacolo di Agatha Christie interpreti uno dei personaggi principali. Cosa ci si deve aspettare?
Questo che portiamo in scena è un dramma giudiziario (o legal drama che dir si voglia) con tutte le caratteristiche della Christie, quindi l’affabulazione, un intreccio perfetto, l’ironica e un clima teso – dopotutto, c’è di mezzo un caso di omicidio. Il lato affascinante è che, guardandolo, si ha la sensazione che si possa ridere, il che è anche un tratto tipico della Christie e direi degli inglesi. In più, è difficile se non raro vedere a teatro un processo, per cui risulta estremamente interessante vedere su un palco dei colpi di scena architettati matematicamente e al contempo in maniera artistica, oltre alla psicologia e alle azioni di personaggi come il mio Leonard Vole.
Inoltre, mi tocca dirlo, io sono anche fan di Un giorno in pretura, quindi non posso non amare i casi giudiziari come questo. Ho dato e cerco ancora di dare il massimo per il personaggio di Leonard.
Oltre che a teatro, in questo periodo ti si vede anche su Disney+ nella serie I Leoni di Sicilia nei panni del patriota Giuseppe La Masa. Com’è andata?
È un soggetto molto fortunato e molto forte. È stato difficile cercare fonti su di lui, ma è un rivoluzionario e un personaggio che racchiude in sé i sentimenti tipici dell’uomo.
Proprio in questi giorni sto guardando la serie e anche da spettatore riconfermo le mie impressioni che ho avuto prendendovi parte come attore: I Leoni di Sicilia di Paolo Genovese è un prodotto confezionato estremamente bene e ha un cast di attrici e attori eccezionale, da Michele Riondino a Miriam Leone e tutti gli altri. Sono felice che stia avendo un ottimo riscontro di pubblico.
La tua carriera da attore è molto trasversale, dal cinema al teatro al piccolo schermo. Quale di questi ambienti senti a te più vicino?
Senza ombra di dubbio il teatro. Fa parte della mia formazione accademica, oltre al fatto che i miei genitori lavoravano proprio a teatro. Quindi sì, c’è vicinanza ma è qualcosa di più viscerale, e parlo da spettatore e da tecnico. Il teatro è empatia con il pubblico, qualcosa di impareggiabile.
Il teatro è sanità: ci si riconosce nei personaggi e, chissà, aiuta a diventare degli esseri umani migliori, in un processo che avviene passivamente. Tutto ciò mi rende orgogliosissimo di esserne parte.
In quale progetto o con quale regista sogni di lavorare prossimamente?
Bella domanda questa! Forse sogno troppo in grande, ma io sono un grande fan di Wes Anderson e se capitasse in futuro mi piacerebbe lavorare in un suo film, anche facendo una parte piccola. Poi tra i miei preferiti c’è sicuramente anche Matteo Garrone, che reputo un’eccellenza, quindi anche lavorare con lui sarebbe un onore enorme. Ma anche di nuovo con Paolo Genovese, che ho avuto modo di apprezzare con I Leoni di Sicilia.
I progetti ai quali punto sono tanti, ma per il momento mi godo il teatro.