Se siamo sempre stati fan di SPRINT è perché non ha mai rallentato. Mai una caduta, mai il Festival di arte, grafica, zines, editoria indipendente più ricercato del mondo si è fatto avvicinare da un sospetto di noia.
Poteva SPRINT farsi imbrigliare dal rantolo dei DCPM? Avrebbe mai potuto cedere alla zona rossa e alla retorica “digitale apposto, tanto è il futuro”?. Mai.
Secondo voi era mai possibile una fruizione in pigiama di flanella davanti allo schermo tra un webinar, un bollettino dei ricoverati e il centesimo mediaevento della giornata, con il culo ormai disfatto dall’appoggio perenne sulla sedia?
No, SPRINT ha avuto l’ennesima idea geniale e si è trasformato in una mega opera di mail art: basta iscriversi qui e vi arriverà a casa un pacco da collezione, una combinazione unica e irripetibile di multipli, edizioni limitate, materiali cartacei e non prodotti ad hoc e frutto di precedenti collaborazioni, e anche la prima pubblicazione di SPRINT in cui verrà approfondito il profilo delle varie realtà editoriali selezionate insieme a tanti aspetti del programma declinato a magazine, tra i quali la rassegna BLADE–BANNER con la partecipazione degli artisti: Alfredo Aceto, Monia Ben Hamouda, Michele Gabriele, Meloe Gennai, Real Madrid, Giuliana Rosso. (La busta di SPRINT verrà spedita gratuitamente, ma fino ad esaurimento, chi dorme non piglia pesci).
Che cosa succede sul fronte digitale?
Dal 24 novembre al 15 dicembre sulla nuova piattaforma dedicata all’immagine in movimento di Spazio Maiocchi – Afterimage – sarà presentato in prima visione il documentario dalla fotografa Ilenia Arosio sull’artista multidisciplinare parigina Vava Dudu, poetessa, pittrice, designer e musicista electro-zouk nel progetto a tre teste La Chatte [con Stéphane Argillet/Stereovoid e Nicolas Jorio/Nikolu]. Per connettersi andate su : http://afterimage.spaziomaiocchi.com/sprint20/.
Dal 27 al 29, i giorni veri e propri di SPRINT, il programma offre un giro di incontri che ci costringe nostro malgrado a stare attaccati al video: ci collegheremo con i creatori svizzeri di Boabooks, con gli stencil della berlinese Gloria Glitzer, con i funghi di Atelier Editions e con le stampe risograph di Knust Press, la sezione grafica di Extrapool.
Il 28 alle 4pm si presenta il libro di Helicotrema, il mitico festival no profit nato nel 2012 che, ispirato alla radio del primo Novecento, seleziona le più incredibili opere sonore di artisti contemporanei indagando modalità di ascolto collettivo in ambienti comuni. Potremo ascoltare anche Vault di Markos Lutyens, che era stato commissionato per l’edizione 2020 del festival.
Il 29 alle 6pm parleranno Martha Dillon & Jackson Howarth di It’s Freezing in LA!, un esperimento londinese di slow journalism in campo ambientale, tanto più radicale quanto più la cura nell’argomentazione di ogni idea e il posizionamento di ogni immagine rasenta la mania.