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ART CITY 2024 e White Night: itinerario consigliato

Un'agenda spericolata suddivisa per giorni degli eventi e delle mostre migliori

Scritto da Salvatore Papa il 25 gennaio 2024
Aggiornato il 1 febbraio 2024

Jason Midlebrook, Todi Time, 2022

Abbiamo chiesto a ChatGPT un haiku su ART CITY:

Arte in Bologna,
Città che danza nei musei,
Sogno tra i portici.

Bruttino eh? La cosa ci consola, per ovvie ragioni. Rieccoci, perciò, ancora in carne, ossa e tastiera, a raccontarvi i giorni bolognesi più ansiogeni dell’anno, almeno per chi ha qualche interesse per l’arte e gli eventi culturali.
Che poi uno/a può dire: stavolta non mi fregate, quei giorni vado via. Ecco, negli anni abbiamo imparato che Arte Fiera e ART CITY sono ormai condizioni fisiologiche: a un certo punto, se vivi a Bologna, ce le hai. Puoi startene in casa o volare a Bangkok, ma quei giorni arrivano e tu avrai l’artcity. Rassègnati. Poi passa.

Però, insomma, c’è chi sta peggio, tipo: chi ci lavora da mesi e chi deve gestire tutto l’ambaradan, come lo staff del Comune e dei musei guidato dal direttore artistico Lorenzo Balbi che, ogni anno, oltre a tutto il resto, si ritrova a coordinare quest’enorme programma. E poi tutti i singoli operatori e operatrici: un coro polifonico che in uno specifico momento dell’anno riesce a dare una fotografia abbastanza chiara di ciò che la città può esprimere a livello culturale e anche sotto-culturale, tra istituzioni pubbliche, associazioni, gruppi informali e soggetti privati.
In tutte le sue diverse sfaccettature, piaccia o no, questa è Bologna.

Certo, di cose ce ne sono troppe, non c’è dubbio che bisognerà correre. Oddio, ce la faremo ai 30? Fortuna che ai buffet non ci sono limiti di velocità per ingurgitare salatini e prosecchini.

Giusto due informazioni necessarie : quest’anno è il cinquantennale di Arte Fiera (anniversario importante, visto che nessuna mostra d’arte in Italia l’ha mai raggiunto) e ricorrono i 60 anni dalla morte di Giorgio Morandi, motivo per cui ci saranno cinque progetti speciali che reinterpreteranno in chiave contemporanea il lavoro del Maestro bolognese. Qui trovate qualche dettaglio.

Per chi, invece, arrivasse qui per la prima volta: quella che vi proponiamo è un’agenda ragionata, suddivisa per giorni e orari, che permetta di vedere le cose migliori, tralasciando magari qualche momento inaugurale per recuperare con calma anche dopo, senza farsi venire per forza un infarto.

Per una selezione più ampia degli eventi, invece, rimandiamo al nostro calendario o alle mostre in corso.

La guida è in costante aggiornamento. 

Christian Jankowski, Luftschloss Royal – Dreizack

GIOVEDÌ 25 GENNAIO

La tendenza ad anticipare le inaugurazioni alla settimana che precede il clou di ART CITY c’era già negli scorsi anni, ma quest’anno ci sembra consolidata e moltissime saranno le mostre che apriranno in questo primo weekend. A partire, alle h 18, dalla doppia esposizione per il debutto di NEVVEN, succursale cittadina dell’omonima galleria svedese arrivata in Strada Maggiore di cui abbiamo parlato qui. In Strada Maggiore, dalle h 19, anche la mostra di Spazio Labò con un progetto fotografico a lungo termine dell’artista danese Julia Mejnertsen, prima di spostarsi da Alchemilla / Palazzo Vizzani dove c’è il trio CANEMORTO con sei “quadri radiocomandati” provvisti di ruote, dalle h 19.30 in poi. Per chi ha voglia di spostarsi dal quadrante di Santo Stefano, nella Project Room del MAMbo alle h 18 inaugura il dialogo inedito tra Properzia de’ Rossi (Bologna, 1490 circa – 1530), considerata la prima donna scultrice nella storia dell’arte e Lynda Benglis (Lake Charles, Louisiana, 1941), una delle più importanti e irriverenti scultrici viventi, e da PARSEC la mostra di fine residenza di Sara Antimi, dalle h 18.30.

VENERDÌ 26 GENNAIO

La prima doppietta potrebbe essere, già dalle h 17, tra Fondazione del Monte che quest’anno porta la prima mostra dedicata da un’istituzione bolognese a Greta Schödl, e Museo Medievale con il progetto espositivo di Giovanna Caimmi e Giulia Dall’Olio, Contatti indicibili. Si può poi continuare con la personale di Viola Morini, I don’t care about existing, curata dal collettivo goo presso BoA Spazio Arte e quella di Luca MoscarielloReassuring the sudden nello spazio di Hidden Garage che prosegue come una festicciola fino a mezzanotte. Dalle h 20 la scelta è tra TPO dove ci sarà la presentazione di Corpus di MP5 in dialogo con CHEAP e Fabiola Naldi (e poi festa), l’Arena del Sole dove alle 20.30 va in scena Pendulum del portoghese Marco Martins, spettacolo che si occupa dei lavoratori domestici, o il DAS con ABUNDANCE è un party tropicale e progetto performativo multidisciplinare di e con ASAP.

Altri party e concerti eccoli qui.

SABATO 27 GENNAIO

Alle h 15 parte dal Cinema Orione un progetto pensato e dedicato ai cittadini dell’area di via Marzabotto con  il film-documentario Storie di quartiere e una passeggiata collettiva presso i luoghi del quartiere interessati da alcuni allestimenti artistici. Le porte di Villa delle Rose si riaprono alle h 17 con una mostra dedicata all’attività di Sergio Lombardo, tra i principali artisti italiani che hanno rinnovato il linguaggio artistico europeo e internazionale dalla fine degli anni Cinquanta in poi. Ci si sposta poi in zona Santo Stefano, alla Otto Gallery per Evocations. A Nomadic Exhibition Project, un progetto di collettiva itinerante sul disegno contemporaneo e al LabOratorio degli Angeli con l’Atelier dell’Errore collettivo fondato dall’artista Luca Santiago Mora che unisce disegno, video, fotografia, scultura.

Dopo:

DOMENICA 28 GENNAIO

Quando all’inizio dicevamo che questi giorni sono in grado di offrire una fotografia della scena cittadina, e non solo istituzionale o vicina alle istituzioni, intendevamo anche iniziative come il festival Farò. Pratiche Estetiche Politiche che ha come obiettivo interconnettere le pratiche artistiche e sociali all’attivismo politico e alla teoria estetica. Tre le realtà indipendenti coinvolte: il centro culturale Paleotto11, l’associazione Santa Bellezza e il collettivo artistico TIST. Ciò che li ha spinti a concepire un lavoro comune è un problema, una preoccupazione, una lotta: il Nodo di Rastignano. Ecco il programma di accadimenti che si susseguiranno all’interno di un itinerario che collega le tre realtà attraverso il territorio “ferito” dalla costruzione in atto.

LUNEDÌ 29 GENNAIO

Serendippo apre il suo nuovo quartier generale in quella che era la bottega di uno storico tornitore bolognese. Si chiamerà 5/C LAB, «un luogo di ascolto e produzione per il quartiere, intimamente legato alle strade che lo circondano, con una visione collettiva e pubblica dell’arte. Un laboratorio d’arte vivo». Qui abbiamo raccontato tutta la storia, per chi volesse saperne di più.

MARTEDÌ 30 GENNAIO

Nella Sala Convegni di Banca di Bologna presso Palazzo De’ Toschi abbiamo visto negli ultimi anni alcune delle mostre più belle di ART CITY. Merito dei curatori, prima Simone Menegoi (ora alla guida di Arte Fiera) e da qualche anno Davide Ferri, che stavolta ci porta Patrick Tuttofuoco che presenta forme e modalità emblematiche della pratica dell’artista fin dagli esordi. Prima o dopo, a breve distanza, si può sfruttare il tempo a disposizione per fare un salto alle Collezioni Comunali d’Arte di Palazzo D’Accursio dove ci saranno le foto di Joel Meyerowitz sugli oggetti di Giorgio Morandi e all’Oratorio di San Filippo Neri per l’installazione di Luca Monterastrelli.

MERCOLEDÌ 31 GENNAIO

Alle h 18 Flavio Favelli  insieme agli artisti Igor Grubić e Juan Pablo Macías apre al pubblico Jugopetrol, il suo spazio in viale Silvani con la mostra Try again. Fail again. Fail better, tre blocchi di opere che i tre artisti considerano emblematiche nell’evoluzione del loro lavoro. In contemporanea al MAMbo la programmazione della Sala delle Ciminiere per il 2024 parte con Ludovica Carbotta e il suo progetto realizzato nell’ambito di Italian Council. La Galleria d’Arte Maggiore ospita, invece, le opere di Allen Jones, uno dei più grandi rappresentati mondiali della Pop Art, mentre in zona universitaria, nella casa d’artista che fu di Carlo Gajani c’è la personale di Francesca Lolli con una serie di autoritratti sugli stereotipi di genere allo Spazio b5 le opere dell’artista multidisciplinare olandese Mons Jorgensen. Dopo la mostra del 2023, lo storico negozio d’abbigliamento STAY replica stavolta con un’installazione del duo Ping Pong, formato da Andrea Renzini e Stefano Passini, che inaugurano con una performance (h 19.30 + h 20.30) accompagnata dalle coreografie di PLASTIKHAARE. Per chiudere, all’Arena del Sole replica l’indagine di Kepler-452 che porta in scena alcuni membri del Collettivo di fabbrica lavoratori GKN.

GIOVEDÌ 1 FEBBRAIO

La mattina alle h 10, all’interno dell’ABABO Art Week, torna il ciclo di incontri ARTalk CITY (dall’1 al 4 febbraio nell’Aula Magna dell’Accademia) con Ludovica CarbottaLuca Monterastelli, Greta Schödl e Virgilio Sieni che si racconteranno in prima persona.

Nel pomeriggio ci sono già un po’ di sovrapposizioni, anche in luoghi distanti tra loro, ma volendo si può provare a fare tutto in questo modo: si parte alle h 18 dal CUBO in via Stalingrado con le due mostre a cura di Claudio Musso dell’artista Stefano Non (da cui si svilupperanno poi alcuni incontri incentrati sul rapporto tra creazione artistica ed estetica tecnologica). Da lì ci si sposta in zona universitaria dove dalle h 18.30 inaugura a Palazzo Malvezzi l’esposizione di Emilio Isgrò con 29 testi giuridici sui quali è intervenuto con la sua cifra espressiva, ovvero cancellando parti del testo. Poi un salto all’ex casa del custode della Montagnola dove Canicola, Maple Death Records e DE PRESS portano Iwryn e i suoi pupazzi, creazioni all’uncinetto e disegni. Dopo di che un allungo verso Grabinski Point per la prima personale dell’artista ruandese Christian Offman (c’è tempo fino alle h 21.30) e, infine, Biblioteca delle Donne che resta aperta fino alle h 22 per l’opening per la mostra dedicata dall’Associazione Traditum est a Chiara Fumai.

Per chiudere, la festicciola organizzata da un’accolita di artisti al Centro anziani Tolmino con Mint Sound. Se pensate che sia troppo, vi conviene non scorrere oltre.

VENERDÌ 2 FEBBRAIO

Inizia la rumba. Dotatevi di liquidi e generi di conforto.

– ORE 14 –

Pausa pranzo al Cimitero della Certosa – esperienza trascendentale – per l’opera video di The Last Lamentation progetto di Valentina Medda, attraverso cui l’artista indaga la tradizione del pianto rituale funebre nel Mediterraneo collocandola al centro della riflessione contemporanea.

– ORE 17 –

Per chi può, consigliamo la presentazione del libro Skank Bloc Bologna: Alternative Art Spaces Since 1977 (Mousse Publishing, 2024) che ricostruisce la storia degli spazi espositivi non-profit a Bologna dal 1977 a oggi. I curatori del libro, Roberto Pinto e Francesco Spampinato, dialogano con i fondatori di alcuni dei primi spazi indipendenti con cui si apre la ricerca: Syusy Blady (La Tregenda), Gianpietro Huber (Traumfabrik) e Gino Gianuizzi (Neon).

– ORE 18 > 21 –

In zona Santo Stefano abbiamo tre vernissage: ICONOPLAST ad Adiacenze, ricerca artistica sulla plastica come materiale iconico del Capitalocene con le opere di Sara Bonaventura, Gabriele Longega ed Elisa Muliere; WE ARE FOU di Calori & Maillard, con lavori inediti che dialogano con gli spazi e l’eredità della galleria Paradisoterrestre; Ordinary Perspectives alla MAGMA gallery con tre artisti figurativi: Jean Bosphore, Franco Fasoli e Timm Blandin. Con un’inversione a U, si può invece cambiare direzione verso gli spazi di Marsaladue per i due progetti personali di Gianfranco De Angelis (Aka 8ki) e Chiara Mecenero.

– ORE 21 –

Chi è affezionato agli eventi curati ogni anno da Renato Barilli, non può perdersi ovviamente al DAMSLab la proiezione, introdotta e commentata da Barilli stesso e dal poeta Enzo Minarelli, di filmati di esibizioni di poeti sonori che parteciparono alla seconda Settimana Internazionale della Performance, tenutasi nel 1978 alla GAM di Bologna. In via Mascarella inaugura invece la programmazione del “nuovo” Megadue, nato dall’unione di quello che era il Megastore di Sonic Belligeranza e di Localedue. Atelier Sì ospita invece la mostra di Irene Cassarini curata da PARSEC, alle h 21 con live sound performance.

– ORE 22 e oltre –

Se pensate che l’energia sia un bene inesauribile, potete scegliere tra questi.

SABATO 3 FEBBRAIO

(ART CITY WHITE NIGHT)

Sveglia presto, doppio caffè. Meglio approfittare della mattina per recuperare un po’ di mostre già in corso.

– ORE 11 > 13.30-

Partiamo dalla Manifattura delle Arti dove in un colpo solo è possibile prendere un sacco di mostre iniziando dal MAMbo, per chi si fosse perso le inaugurazioni, con: Ludovica Carbotta e le sue 104 opere tra scultura, architettura, disegno, performance e scrittura incentrate sull’esplorazione del concetto di immaginazione; il dialogo inedito nella Project Room tra le scultrici Properzia de’ Rossi (Bologna, 1490 circa – 1530) Lynda Benglis (Lake Charles, Louisiana, 1941); la serie fotografica di Mary Ellen Bartley nel Museo Morandi, con le sue personali composizioni costruite con i libri appartenuti a Giorgio Morandi. Si prosegue con: il matinée della GALLLERIAPIÙ con Kamilia Kard che presenterà le performance del ciclo HERbarium – Dancing for an AI; i lavori di Lele Marcojanni, Valentina Medda e ZimmerFrei al DAS; l’artista visiva Adelaide Cioni da P420 e i disegni dell’artista mongola Odonchimeg Davaadorj da CAR DRDE; e la mostra a tema mosaico della Raccolta Lercaro.

– ORE 13.30 –

Fame?

– ORE 16 –

Il Collegio Venturoli dà la possibilità di visitare gli studi d’artista di Nicola Bizzarri, Federico Falanga, Chiara Innocenti Sedili, Elena Vignoli e Aurora Vinci, locati su tre livelli del palazzo della fine del XVII secolo che è stato ristrutturato da poco.

– ORE 16.30 –

Il Teatro Comunale riapre eccezionalmente – nonostante i lavori di ristrutturazione – per Elegia Luminosa del coreografo Virgilio Sieni, uno dei cinque special project dedicato a Morandi. Se non siete riusciti a trovare posto (perché bisogna prenotare), ci sono altre possibilità alle 18 / 19.30 / 21 e non solo oggi.

– ORE 18 –

Sempre in zona universitaria, saltellando qua e là.

– ORE 19.30 –

L’Astuni, che negli anni scorsi si è anche distinta per i lauti buffet, presenta la mostra collettiva a cura di Maura Pozzati con cinque artiste molto diverse tra loro che parlano di lavoro collettivo, di pratica partecipativa, di arte performativa socialmente impegnata. Oppure, in Cirenaica, al PhMuseum Lab una delle ultime possibilità per recuperare – in compagnia dei drink del Bar Tito e dj set – la mostra fotografica che riunisce i lavori di nove fotografe che esplorano tematiche legate a famiglia, memoria e trauma.

– ORE 20.30 –

Pizza o Cocktail?

– ORE 21/21.30 –

A chi volesse rimandare la cena consigliamo invece di scegliere tra la performance del sound artist e performer Luca Pagan alla GALLLERIAPIÙ (h 21) e il concerto alla Pinacoteca Nazionale che vede Roberto Laneri, uno dei massimi esperti di canto armonico in Occidente, insieme ad Agnese Banti, Valerio Maiolo, Marianna Murgia, Stefano Pilia e Andrea Trona (h 21.30). Per quest’ultimo bisogna prenotare e i posti vanno via in fretta: anche se fosse sold out, se ci tenete tanto, potete comunque andare e sperare nella rinuncia di qualcun*.

– dalle ORE 23 –

Un po’ di feste per smaltire la sbornia d’arte.

DOMENICA 4 FEBBRAIO

– ORE 10 –

Triplo caffè per i recuperi.

– ORE 13 –

Pranzo al sacco tra i padiglioni di Arte Fiera o BOOMing. A voi la scelta.

– ORE 16 –

Xing presenta come special project Saturnine Orbit, un’installazione sonora e un live appositamente commissionati a Mark Vernon per la Casa Museo Giorgio Morandi e gli spazi dei fienili del Campiaro di Grizzana Morandi. Vernon proporrà un’installazione e, domenica alle h 16, un live che rivisita gli spazi di vita e lavoro di un Morandi isolato e meditativo, facendo riverberare i detriti di un quotidiano in soundscapes dal tono fantasmatico: un esercizio di moderna hauntologia. Per treni e navette info qui.

– ORE 19 –

“La stanchezza non esiste! La stanchezza non esiste!”

– ORE 22 –

Brodino, copertina e pediluvio.