La prima cosa che farò entrando a Punta della Dogana sarà controllare attentamente il modo in cui cammino, la plasticità del mio corpo, interrogandomi sulla sua direzione nello spazio, sui micromovimenti in atto, sulle parole da usare. So già che le installazioni video di Bruce Neuman avranno un impatto fisico sulla mia esperienza di fruitore. Sarà a maggio e sarà molto probabilmente una delle prime, importanti, mostre di arte contemporanea ad aprire i battenti nella città lagunare. Un maggio veneziano, dpcm permettendo. È di ieri infatti l’annuncio da parte di Palazzo Grassi – Punta della Dogana relativo all’apertura al pubblico della grande mostra dedicata all’artista americano, classe 1941, leone d’oro alla Biennale di Venezia del 2009.
Si intitola “Bruce Nauman: Contrapposto Studies”, avrebbe dovuto aprire i battenti il 21 marzo, ma è stata posticipata al 23 maggio per esigenze organizzative. Il titolo dell’esposizione, a cura di Carlos Basualdo e Caroline Bourgeois, in collaborazione con l’artista, richiama uno dei primi lavori di Nauman: “Walk with Contrapposto”, che risale al 1968. La cinepresa lo riprende mentre cammina, sul confine labile che (non) separa il linguaggio performativo dalla videoarte, richiamando ad un concetto rivoluzionario nell’estetica della scultura greca: il “chiasmo”, che nella lingua inglese viene evocato con la parola italiana “contrapposto”. Esempi celebri di questa formula compositiva sono il Doriforo di Policleto e il David di Michelangelo, in epoca rinascimentale. L’uomo idealmente sveste i panni ieratici dei “kuroi” di epoca arcaica, il loro immobilismo da Sfinge, e introduce un nuovo realismo plastico nella definizione del corpo, alimentato da una tensione, da un movimento, da un rapporto dialettico tra arti a riposo e arti in azione. Nelle sue pose, con antesignano spirito post punk, in t-shirt e jeans, Nauman accentua, quasi deride, sculettando, quel solido paradigma dell’arte classica, introducendo nuove chiavi di lettura.
A distanza di mezzo secolo quelle sperimentazioni vengono riprese e approfondite con una nuova serie di “passeggiate chiastiche”, destrutturate, manipolate, ricomposte. Ma non solo. La mostra a Venezia, arriva dopo la retrospettiva che gli ha dedicato la Tate Modern di Londra, dal 7 ottobre 2020 al 21 febbraio, confermando per la città lagunare il ruolo di capitale dell’arte contemporanea. Palazzo Grassi – Punta della Dogana, rende omaggio ad una delle personalità più significative del panorama internazionale. Dagli anni Sessanta sino a oggi, Bruce Nauman ha esplorato linguaggi artistici diversi, dalla fotografia alla performance, dalla scultura al video, dal suono riprodotto alle parole su neon, sperimentandone le potenzialità concettuali e indagando la definizione stessa di pratica artistica. È stato tra i primi a sottolineare i valore dello studio d’artista, come spazio di lavoro e di creazione. A margine di questo breve prologo, non possiamo che accogliere l’annuncio di Palazzo Grassi – Punta della Dogana, come un bel segnale per la città.